Regia di Alain Resnais vedi scheda film
Nel 1914 un magnate utopista e visionario (Raimondi) investe tutti i suoi averi per erigere un castello destinato a diventare la casa della felicità per tutti i suoi amici. Gli eventi bellici cambiano il corso delle cose e anni dopo quella stessa reggia, diventata un centro educativo, ospita un convegno fallimentare sul tema dell'educazione. Nel frattempo alcuni bambini immaginano mondi fantastici.
Delirante, presuntuosissimo, il film di Resnanis è uno sterile esercizio di boria intellettuale articolato in tre episodi malamente intrecciati tra loro, gonfiato da riferimenti dotti e messaggi cifrati, con inascoltabili inserti canori con tanto di coro greco e sterili divagazioni sui massimi sistemi ricavati da un "copione un po' sfilacciato, d'un didascalismo sofistico" (Grazzini). Il peggio della spocchia francese in salsa cinematografica.
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