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L'amante di Lady Chatterley

Regia di Laure de Clermont-Tonnerre vedi scheda film

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La recensione su L'amante di Lady Chatterley

di orsotenerone
6 stelle

Questa amante di lady Chatterley è probabilmente l’ottava o nona rivisitazione del romanzo degli anni venti.

A proporre una nuova pellicola sul libro di David Herbert Lawrence è stata proprio Netflix. 

Già l’idea che una produzione di Netflix metta le mani su un romanzo tanto lavorato nel mondo del cinema mi faceva paura. 

Devo dire che tutto sommato le mie paure, in parte, erano fondate. 

L’aristocratica e infelicemente sposata Lady Chatterley intreccia una relazione passionale con il guardiacaccia della tenuta del marito e se ne innamora perdutamente.

Il racconto di per sé, è già piuttosto spinto, ma per Netflix non è sufficiente e hanno voluto aggiungere un carico da 90 con scene che in certi momenti sembrano veramente eccessive, al limite del porno. 

Dobbiamo però valutare il film per ciò che la pellicola ci racconta. 

Se sì da una parte abbiamo un montaggio complesso e di difficile definizione, dall’altra abbiamo invece una più che buona recitazione soprattutto da parte di Emma Corrin con il suo marcatissimo accento inglese. 

Il film parte molto lento e fatica parecchio ad ingranare, sembra quasi che la regista non sappia da che parte girarsi. Sembra essere ingabbiata in alcuni diktat. Chissà.

Andiamo a vedere il film da un altro punto di vista, un punto di vista non immediato. 

Proviamo a vedere il mondo che circonda Connie come la realtà che sta vivendo. 

Una casa classica inglese ma molto pesante, pareti piene e arredamento di qualità ma imponente, ed infine una porta decisamente piccola per entrare ed uscire. Una realtà di vita che Connie trova asfissiante e pesante.

La libertà di un prato, la scoperta di se stessa attraverso un bosco fitto pieno di emozioni. E lì trova nuova linfa, nuova speranza: la libertà di poter diventare ed essere se stessa. 

L’essere nuda senza maschere, senza dover dimostrare di essere qualcun altra. 

Quel momento di quasi danza, nudi sul prato, un po’ a ritornare bambini innocenti e ricominciare da capo, e ricominciare a vivere.

Le scene di sesso spesso erano prive di quella sensualità che ti aspetteresti da una scena del genere, probabilmente per sottolineare la voglia di giocare, di sentirsi liberi, di sentirsi finalmente amati per ciò che si è.

Il film è quindi in conclusione, accettabile. Non stiamo certamente parlando di film da Oscar, ma guardabile, da un pubblico che accetta la sfida contro i limiti.

Da segnalare gli ottimi costumi, la più che buona fotografia.

Resta purtroppo ferma al palo la produzione: le scene e le idee troppo indirizzate verso un mondo che è quello di Netflix. 

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