Regia di Robert Wise vedi scheda film
una partitura jazz questo film. la musica di john lewis, la fotografia di joseph c brun, la regia di robert wise e la città americana in inverno. tre disperati contro la vita che cercano un riscatto. un ex poliziotto arrestato(ed begley), un uomo che ha sempre lottato e ha ottenuto solamente di scappare ogni qualvolta le cose gli si complicavano contro(robert ryan) e un giocatore d'azzardo negro(harry belafonte) che per questo ha perso la moglie e la figlia. tutti e tre hanno disperatamente bisogno di soldi e di mettere a segno un colpo in una banca di provincia che sembra fatto apposta per essere il primo e l'ultimo della loro carriera di falliti. l'unico ad essere convinto fin dall'inizio è burke, il poliziotto, ma è anche colui che ne è l'organizzatore. slater ex combattente reazionario che non sopprta i negri, rifiuta perchè per il colpo non sono all'altezza. ingram nonostante sia indebitato gravemente con un boss della mala, con cui è immanicato anche burke, rifiuta perchè è convinto che prima o poi la fortuna gli sorriderà di nuovo. wise segue gli intrecci che si stringono sempre di più tra i personaggi, come appunto fosse la bellissima colonna sonora che melliflua accompagna e contamina la pellicola. il freddo vento che attanaglia la città(new york?... chicago?)sembra non dare scampo come del resto le disastrose situazione personali non danno scampo ai disperati coinvolti. slater(ryan)è un burbero vecchio combattente che vive sulle spalle della propria donna(una innamorata quanto derelitta shelley winters)onestamente innamorata di quella donna ma che non esita di tradire con la vicina spregiudicata(gloria grahame). ingram invece è afflitto dal demone del gioco e non riesce più a vincere, sotto di 7500$ col boss bacco, che lo tiene in pugno, d'accordo con burke a sua insaputa, che però a differenza di slater gli vuol bene aldilà del colore della sua pelle. il colpo comincia male, gli auspici non sono dei migliori. anche perchè sia slater che ingram accettano per bisogno e per ricatto. di mano in mano che l'ora s'avvicina piccoli segnali indicano che non sta andando bene. slater fermo ad un distributore viene sgamato dall'addetto con la giardinetta truccata e ingram è testimone di un incidente di macchina. più si avanza con i giorni, le ore e i minuti, sentiamo che non andrà bene. l'attesa è snervante e la strategia studiata non darà i frutti sperati. letteralmente le probabilità contro il domani(se ho tradotto bene) sono come le speranze del malato terminale. quando ormai qualsiasi chance è perduta non rimane altro che regolare i conti di odi che sembrano provenire da tempi antichissimi. ottima opportunità per harry belafonte per dare libero sfogo alle proprie qualità recitative in un ruolo sentitissimo e prodotto(non accreditato) in anni in cui la negritudine era ancora un vizio di forma e non un insieme di tradizioni storiche e valori culturali. uno di quei film che senti appartenere ad un livello superiore da un regista a cui andrebbe eretto un monumento.
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