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Cruel History of the Female Inquisition

Regia di Shinya Yamamoto vedi scheda film

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La recensione su Cruel History of the Female Inquisition

di undying
5 stelle

Antologico che offre una lunga e inaccettabile serie di torture ai danni di mogli e figlie di questo o quel malato misogino. Diretto da uno dei padri fondatori del Pinku-eiga (Shinya Yamamoto), è ambientato nel periodo Meiji (fine del XIX° Secolo). Privo di trama vera e propria, interpretato in un piccolo ruolo anche dalla divina Naomi Tani.

 

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Durante l'era Meiji giapponese (fine del XIX° Secolo), cinque donne promiscue subiscono una punizione eccessiva.

 

Nota: i titoli dei singoli episodi, anticipatori di una breve sinossi, sono stati attribuiti arbitrariamente.

 

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Cruel History of the Female Inquisition: Naomi Tani 

 

Padre troppo severo (**)

Di ritorno dalla guerra, un alto ufficiale trova la figlia impegnata a fare sesso con uno sconosciuto. Poco importa che la ragazza sia stata aggredita e quindi non fosse stata consenziente: l'uomo subisce l'ira del genitore finendo brutalmente ucciso, mentre lei verrà punita (?) terribilmente, sino alla mutilazione vaginale.

 

Tradimento (*1/2)

Al termine di una faticosa giornata di lavoro nei campi, un contadino torna a casa scoprendo la moglie in intimità con un prete. Dopo essersi sbarazzato (leggi: aver ucciso) dell'amante, con le forbici utilizzate per potare le piante violenta a sangue la moglie.

 

Il pittore delle agonie (***)

Un pittore particolarmente cinico - sorta di Buono Legnani, molto più perverso -, per ritrarre in maniera verosimile volti di donne in sofferenza tormenta una modella legandola e prendendola a bastonate, restando indifferente al disappunto della sua assistente (Naomi Tani).

 

Il viaggio interrotto (**)

Una nobildonna, durante un viaggio, viene aggredita da un gruppo di ninja che si scatenano con inaudita ferocia su di lei e sulla sua compagna di viaggio.

 

Senza risposta (*1/2)

Sottoposta a interrogatorio, una prigioniera è costretta a subire inaudita violenza a base di fuoco e lame, culminante nella lacerazione della vagina.

 

"Oggi la misoginia è un tipo di atmosfera nella quale ci sviluppiamo e di cui gli uomini si servono per ferire le donne, che ne sono tutte vittime, in un modo o nell'altro. Si vorrebbero mettere questi due sentimenti sullo stesso piano, ma non ci sono mai stati dei crimini apertamente misandrici, mentre di crimini misogini ne possiamo elencare moltissimi, tra attentati rivendicati e femminicidi."

(Pauline Harmange)

 

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Cruel History of the Female Inquisition: scena

 

Zangyaku jokei-shi - titolo originale - conosciuto ufficialmente anche come Cruel History of Prisoners, è un film molto simile alla serie di pellicole "Tokugawa" dirette da Teruo Ishii. Una raccolta di scene d'epoca, con frivole colpevolezze delle vittime indicate principalmente da uomini che, tornando a casa, sorprendono le loro mogli o figlie mentre fanno qualcosa che non dovrebbero fare. Diretto dal cofondatore del Pinku-eiga, Shinya Yamamoto [1], dura appena sessanta minuti, tuttavia offre ben cinque, inaffrontabili, storie (variabili dai 6 ai 15 minuti) contraddistinte da una misoginia di fondo inaccettabile anche all'epoca delle riprese, che si esprime con finali raggelanti: le povere (e innocenti) vittime dopo aver subito ogni tipo di percossa possibile immaginabile vengono ulteriormente offese con crudele devastazione dell'organo riproduttivo. Le scene conclusive si chiudono con colate di sangue sull'obiettivo, mentre le sequenze di sesso (pure presenti, oltre alla violenza fisica) sono censurate nel dettaglio mediante due tipici accorgimenti della cinematografia nipponica: con pixel sugli organi genitali quando esposti o con l'ausilio di un oggetto (un vaso, una candela, un soprammobile) che ne occulta la vista. È un prodotto di uno squallore incommensurabile, sullo stile di un finto snuff alla Guinea Pig, con la differenza che ogni supplizio è inferto alla vittima di turno (esclusivamente femminile) solo a livello sessuale. Dalla pochezza di contenuto (e pure di messa in scena) si salva il terzo episodio, contraddistinto dalla presenza di quadri e opere artistiche in tema, che vede la partecipazione di Naomi Tani. 

 

 

NOTA 

 

[1] Il curriculum cinematografico di Yamamoto (classe 1939, tuttora vivente), cofondatore del genere Pinku-eiga, è impressionante, contemplando qualcosa come oltre 200 titoli quasi tutti di genere erotico soft, diretti nell'arco di tempo che va dal 1965 al 1993. Stando a quanto riportato sull'imdb in seguito avrebbe abbandonato il cinema per dedicarsi alla televisione, diventando un celebre (in patria) presentatore di talk-show. Tra le sue tantissime pellicole figura anche una commedia, girata nel 1978, interpretata dal porno attore Harry Reems [Harry and his Geisha Girls, da noi circolato nelle sale con l'esplicito (sic) titolo di Femmine calde per sssupermaschio bollente].

 

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Cruel History of the Female Inquisition: scene

 

"La misoginia è figlia del mistero. Al contrario, la misantropia è figlia della conoscenza: più si conoscono gli uomini, più si è misantropi. Ma il buon misantropo non fa distinzione di sesso: l'uomo, nelle due versioni proposte dal Creatore, non gli piace."

(Guido Ceronetti)

 

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Cruel History of the Female Inquisition: scena

 

F.P. 27/04/2023 - Versione visionata in lingua giapponese (durata: 60'29")

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