Regia di Pat O'Connor vedi scheda film
Il cinema americano aspira ad una redenzione dolorosa dei suoi giovani e troppo rampanti uomini in carriera. Dopo Richard Gere e Nicolas Cage, ora tocca a Keanu Reeves, pubblicitario spietato e alla moda. Concentrato, in modo ridicolo, su hot dog anatomici e da panino, su schermi televisivi e notti focose che finiscono appena spunta il sole, su riunioni, incontri con i clienti e su altri accidenti da logorio della vita imbecille e postmoderna. Il gate verso il mondo reale è un banale test per il rinnovo della patente. Qui Nelson-Keanu incontra Sara-Charlize Theron, pasticciona, sciarpette e abiti da rigattiere, sorriso disarmante e un’offerta travolgente da non rifiutare: un mese, novembre, da vivere con lei, nella sua vecchia e disordinata casa, con alcuni cani e due vicini, amabili e gay (una vera novità). Lui si potrebbe, così, disintossicare dal lavoro e ritrovare se stesso. Il titolo del film, la sciatteria dello sceneggiatore e la regia d’appoggio non lasciano scampo. Quel mese sarà controverso e dolcissimo, guarnito con tutti gli sfiancati stereotipi della commedia-mélo. Al primo pallore sudato e al primo mal di testa di Sara, lo spettatore sprofonda nella poltrona perché sa già a memoria le inquadrature e le battute. Anche San Francisco non crede alle lacrime.
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