Regia di Guy Ritchie vedi scheda film
Seconda opera del giovane Guy Ritchie che, come per Loch & Stock – Pazzi scatenati, si presenta come soggettista, sceneggiatore e regista di questa slapstick commedy divertente, dinamica, ricca di gag e di un frenetico montaggio, piena di dialoghi e situazioni comiche subentranti ed avvinghiate fra loro in maniera inestricabile con unico filo conduttore: il furto di un diamante di grosse dimensioni e dei suoi passaggi di mano sino ad arrivare al committente della rapina. Nonostante la commedia grottesca si dipani su due binari, da una parte la descrizione del mondo criminale della boxe clandestina a mani nude, tipica del West End londinese, degli scombinati managers, che non ne azzeccano una, e delle scommesse connesse a questa attività e dall’altra il viaggio da Antwerp , ove viene rubato (grande la scena dei falsi rabbini che riescono a sorpassare la sicurezza ed arrivare al laboratorio in cui operano il furto), ed il suo arrivo a Londra, ove una pletora di piccoli, balordi, gaglioffi, cattivi, duri, ma soprattutto ridicoli, delinquenti fanno a gara per prenderne possesso, gli eventi descritti, con grande perizia e con una favolosa caratterizzazione di un gran numero di personaggi ottimamente inquadrati, sono così amalgamati fra loro da non creare soluzioni di continuità. Un cast indovinato, valido sotto l’aspetto recitativo, autoironico, straordinariamente capace di dare quella tensione indispensabile per un genere brillante di dark comedy che calca le orme e lo spirito del precedente Loch & Stock. Brad Pitt addirittura sollecita l’inserimento nel cast rinunciando agli abituali elevati budget (il film ha un fondo spese basso), e si trova a suo agio nei panni di uno zingaro dal linguaggio incomprensibile. Il regista, pieno di fiducia nelle sue capacità e con la chiara visione circa svolgimento della trama, non si basa solamente su un testo preciso e definitivo, ma entro certi limiti utilizza anche le spontanee prestazioni degli attori, riuscendo poi a miscelare il testo con un montaggio degno di apprezzamento incondizionato. Molto convincente la colonna sonora di John Murphy, vigorosa, complice e sostegno della trama, arricchita da canzoni di rilievo, come “Fuckin in the Bushes” e “Hernando’s Hidway”. Questo è un esempio di come la visione dei titoli di coda possa impreziosire il contesto musicale. Per chi ha visto il film precedente e ne ha goduto l’humor non può saltare la visione di quest’opera. Voto 8
E' talmente intricata che è impossibile sintetizzarla. E' un grande fuoco d'artificio
Eccezionale, sia pure per un film minore, sostiene in modo impareggiabile la stramba storia presentata
assolutamente nulla
Eccezionale prestazione di un giovane capace oltre alla regia di comporre la sceneggiatura e la trama di questo piacevole film
Dopo "Loch & Stock, contattò il regista per poter entrare nel cast di Snatch. Accontentato, ha dato una prova di grande capacità recitativa ed umoristica nelle vesti di uno zingaro dal linguaggio incomprensibile
Presente anche nel film precedente, figura nei panni di un fallito manager di boxe (il turco) con grande bravura e costanti caratteristiche burlesche
E' Franckie "quattro dita" e caratterizza al meglio le sue carattristiche di ladro con la passione per le scommesse
Ottima prestazione
Pur presente in una piccola parte, sia pure essenziale, è un cugino Avi credibile e valido
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