Regia di Werner Herzog vedi scheda film
L'ultimo film del sodalizio Herzog-Kinski è l'affresco magniloquente di un'epoca, un'opera visionaria e vagamente onirica in cui Kinski dà vita a uno dei suoi classici personaggi bigger-than-life, un uomo privo di legami e di sentimenti destinato a diventare un criminale e a finire i suoi giorni nella malinconia per una vita normale che non ha mai avuto. Herzog dipinge un'Africa selvaggia e ancora legata a forme primitive di spiritualità, in cui però il germe del capitalismo portato dall'uomo bianco ha già attecchito e in cui gli stessi re africani si prodigano nel commercio di schiavi con l'Europa e le Americhe. In mezzo a tutto ciò, il trafficante di schiavi Francisco Manoel Da Silva detto "Cobra Verde" si muove abilmente con la sua presenza carismatica e il suo sguardo da rinnegato, in un mondo malato di potere e corrotto dai soldi e dalla brama di dominazione. A suggello di una prova esemplare di regia si erge la suggestiva colonna sonora della band di musica elettronica e krautrock tedesca Popol Vuh, già collaboratori del duo attore-regista in tre delle precedenti quattro puntate, la quale funge da contrappunto alla ricca e imponente messa in scena di Werner Herzog. Un film affascinante e significativo, come tutti quelli della premiata ditta Herzog-Kinski.
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