Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Herzog/Kinski ultimo atto. Film sottovalutato e bistrattato. Non sarà una gemma herzoghiana, ma il livello è di sicuro buono e trovo sbagliata l'etichetta di "opera spettacolare". Se critica di spettacolarità si riferisce alle scene di massa ricercate dall'autore tedesco, ciò non deve essere inteso come un fattore negativo, semmai quanto un qualcosa di funzionale alla messa in scena e alla narrazione di un uomo, Cobra Verde, tipicamente herzoghiano: solo, incompreso, ai limiti dell'umanità/natura. Egli cerca la propria libertà da fuorilegge tra i fuorilegge di un'umanità disumanizzata e disumanizzante in una disperata lotta contro tutto e tutti, siano essi uomini o natura. L'apertura del film poi, tra carrellate e panoramiche, campi lunghi alternati a campi stretti, è tecnica unita ad alto senso di rappresentazione contenutistica. Un uomo solo e desolato in mezzo ad una natura desolata in cui il senso di morte e putrefazione è da subito ben visibile e per certi versi anticipazione di ciò che sarà/avverrà. Un Kinski in trance dà vigore all'opera e si pone (come sempre) come estensione del regista (e uomo) Herzog. Da rivalutare!
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