Regia di Cecil B. DeMille vedi scheda film
Uno di quei quattro o cinque film che possono vantare la qualifica di kolossal per antonomasia. Le vicende bibliche sono integrate o interpolate con storie inventate dagli sceneggiatori, come la rivalità amorosa tra Mosè e Ramesse per la principessa Nefertari. Del resto, era teoria di De Mille che il compito del cineasta sia quello di riempire gli spazi lasciati vuoti dalle ricostruzioni degli storici. E riguardo all'argomento di questo film ci sarebbe da discutere parecchio anche sulla circostanza che i fatti narrati dai libri del Pentateuco siano completamente storici, tra serpenti che si tramutano in bastoni e viceversa, acque del mare che si separano, pane che cade dal cielo e fiamme che scolpiscono la pietra. In ogni caso, anche lasciando da parte la ricchezza e l'imponenza delle scene di massa, va detto che la separazione delle acque del Mar Rosso è una sequenza che fa impressione ancora oggi. Per di più, non si può negare che il film di De Mille contenga belle pagine di cinema, come l'incontro tra la principessa Bitia e la madre naturale di Mosè.
Ottimi Yul Brynner e Charlton Heston, anche se quest'ultimo invecchia - miracolosamente, d'accordo - troppo in fretta.
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