Regia di Mark Dindal vedi scheda film
Sospeso tra innovazione e tradizione, “Le follie dell’imperatore” segna un sensibile distacco dalla recente produzione Disney, che sembrava votata verso una supremazia della tecnica rispetto ai contenuti, tendenza che non ha riscosso il successo sperato al botteghino. Il film ha subito diverse modificazioni in corso d’opera, la più sostanziale è stata quella di trasformarsi da musical in commedia, anzi più precisamente in un “buddy movie” dove il concetto di trasformazione gioca, al pari dell’amicizia, un ruolo fondamentale. Il protagonista è il viziato e presuntuoso giovane imperatore Kuzco, il quale non esita a licenziare fedeli collaboratori e ad espropriare terreni per il proprio capriccio. Trasformato in un lama da una pozione della perfida consigliera Yzma, il giovane Kuzco impara presto che la vita reale è molto diversa da quella di palazzo e scopre il valore dell’amicizia grazie al bonario e gigantesco Pacha, al quale voleva espropriare la casa per costruire la sua nuova piscina. L’adesione di Kuzco ad un nuovo ordine di valori non è priva di ostacoli, e l’imperatore si dimostra spesso comicamente recalcitrante ad accettare la sua nuova realtà di lama. Ovvio il lieto fine, ma resta l’impressione che la politica editoriale della Disney abbia subito una piccola ma decisiva deviazione verso una comicità scoppiettante, chiassosa e meno incline ad una certa “grandeur” propria dello Studio, che nel passato era forse patrimonio dei concorrenti della Warner, ad ogni buon conto il divertimento è garantito.
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