Regia di Mark Dindal vedi scheda film
Uno degli ultimi esperimenti animati della Disney prima della lunga pausa a favore del 3D (ora finalmente messa da parte con il nuovo inizio della Principessa e il Ranocchio) ha come protagonista l’animale più brutto e antiestetico che si potesse scegliere: un lama. È non è che la sua versione umana sia più attraente: un imperatorino viziato e insopportabile dal principio fin quasi alla fine.
Volutamente assurdo e irriverente, il film rimbalza da una situazione parodistica all’altra, prendendosi gioco prima di tutto di sé stesso, sballottando qua e là luoghi comuni cartooneschi (la caduta nella cascata, i cattivi che al momento clou arrivano sempre prima e non si sa come, la linea del percorso che scorre su una grande mappa seguendo passo passo i personaggi) e citazioni cinefile (come non pensare alla candela di Frankenstein junior di fronte a quell’ “Abbassa la leva”?), rovesciando di continuo la già precaria sospensione dell’incredulità.
Operazione intelligente, divertita e divertente, e a suo modo coraggiosa ma sottovalutata, Le follie dell’imperatore ha tutte le carte in regola per diventare un piccolo gioiellino da riscoprire.
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