Regia di Bahman Ghobadi vedi scheda film
Capolavoro giustamente premiato a Cannes, che ripropone con crudezza e senza facili scorciatoie pietistiche la vicenda umana di due fratelli, uno disabile e l’altro caparbio come pochi nel cercare di curare il primo, che vivono sulle proprie spalle la cattiveria esistenziale di un mondo dove si diventa adulti troppo in fretta, condividendo con animali e uomini lo stesso destino di soprusi e di angherie (dai cavalli che vengono ubriacati per sopportare meglio la fatica, agli uomini non pagati per il lavoro svolto). Magnifica fotografia, un paesaggio gelido e implacabile che certo non allevia le umane sofferenze ma che sembra quasi voler coprire la disumanità di un infanzia perduta.
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