Virginia de Leyva, benefattrice e madre superiora di un convento di Monza, viene convinta dal cappellano a dare rifugio a Giampaolo Osio, un giovane nobile famoso in tutta la Lombardia per le sue prepotenze e le sue avventure amorose. Una sera l'uomo si introduce nella cella di suor Virginia e la violenta. La religiosa dimentica lo stupro subito e diventa l'amante di Osio. La nascita di un figlio costringe le suore, anch'esse non esenti da peccati di ogni sorta, a eleggere una nuova madre superiora.
Note
Eriprando Visconti, nipote del grande Luchino, riprende la torbida vicenda tratta da "I promessi sposi" e ne trae un film morboso e inutile.
Per essere un film italiano degli anni Settanta, per di più ambientato in un monastero di suore e quindi idealmente legato al filone scollacciato, è un lavoro sufficientemente rigoroso e filologicamente ricostruito, rispetto ai fatti originari. Non che sia del tutto assente l'aspetto pruriginoso - del resto non di secondaria importanza nella storia di Virginia De Leyva - ma esso è ben… leggi tutto
Curiosa l'idea di mettere in scena le vicende della monaca di Monza ricostruite attraverso gli atti del processo che vide protagonista la donna, che ricorda l’idea di Dreyer per La passione di Giovanna d’Arco; partendo da quanto riportato nel libro di Mario Mazzucchelli Una storia lombarda e con una sceneggiatura del regista e di Gian Piero Bona, ecco che per l'ennesima volta nel cinema… leggi tutto
Suore bianche o nere, finte o autentiche, depravate, detective, badesse o converse, novizie o madri superiore; l'universo femminile dietro il velo e dietro le mura di un convento. Suore assassine o eroine, suore…
Per essere un film italiano degli anni Settanta, per di più ambientato in un monastero di suore e quindi idealmente legato al filone scollacciato, è un lavoro sufficientemente rigoroso e filologicamente ricostruito, rispetto ai fatti originari. Non che sia del tutto assente l'aspetto pruriginoso - del resto non di secondaria importanza nella storia di Virginia De Leyva - ma esso è ben…
Curiosa l'idea di mettere in scena le vicende della monaca di Monza ricostruite attraverso gli atti del processo che vide protagonista la donna, che ricorda l’idea di Dreyer per La passione di Giovanna d’Arco; partendo da quanto riportato nel libro di Mario Mazzucchelli Una storia lombarda e con una sceneggiatura del regista e di Gian Piero Bona, ecco che per l'ennesima volta nel cinema…
Eriprando Visconti era il nipote di Luchino, sarebbe facile fare dell’ironia, ed in un argomento come questo con cui lo zio aveva fatto un’operazione teatrale che fece epoca, con protagonista Lilla Brignone. La storia è tratta dagli atti del processo, ma diciamo subito che ne è venuta fuori una storia edulcorata e drammaticamente inefficace, uno spessore che non esiste, neanche…
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