Regia di Michele Soavi vedi scheda film
Se il primo Ultimo (si perdoni il bisticcio), girato per la tv da Stefano Reali nel 1998, romanzava ampiamente la storia verissima del carabiniere che ammanettò il superboss mafioso Totò Riina, questo sequel firmato da Michele Soavi l'anno successivo in realtà non ha pressochè nulla di concretamente verosimile. La sceneggiatura di Graziano Diana, Salvatore Basile (entrambi già impegnati nella scrittura del film di Reali) e Michele Soavi sfrutta il personaggio dell'eroico carabiniere interpretato da Raul Bova per creare 'nuove e mirabolanti avventure', però mai effettivamente accadute; comprensibile la scelta di Reali, quindi, di allontanarsi dal progetto. Ritornano invece nel cast Ricky Memphis, Francesco Benigno, Giorgio Tirabassi; Bova è ancora piuttosto acerbo nella recitazione e purtroppo si vede. Ma in fin dei conti la portata del lavoro è talmente ridotta, le sue pretese sono tanto limitate che va benissimo anche così. Tre ore (e oltre) di durata, con classica suddivisione in due parti, atta a garantire la duplice trasmissione in prima serata. Soavi torna dietro la macchina da presa a 5 anni di distanza dal flop di Dellamorte Dellamore; questa è la sua prima regia per il piccolo schermo e vi si troverà tanto bene da continuare a sfornare quasi una fiction all'anno per parecchi anni successivi; in particolare nel 2004 darà vita a un nuovo seguito di Ultimo, dal sottotitolo L'infiltrato. Non sarà l'ultimo Ultimo - e si perdoni il bisticcio. 2/10.
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