Regia di Warren Beatty vedi scheda film
Un fumetto che si fa film e il film che tenta di farsi fumetto.E'un operazione abbastanza arzigogolata questa di Beatty che recupera uno dei fumetti più noti e invece di farne un classico dell'hard boiled come ci si sarebbe aspettato(Tracy nei fumetti si muove sempre in atmosfere degne di un film noir,è un buono a tutti i costi anche se magari si può accostare come iconografia a un Marlowe)sceglie di fare un prodotto più fruibile per le masse,bambini compresi.L'aspetto più che di un fumetto è proprio quello di un cartone animato con maschere in lattice elaboratissime che rendono squadrate le mascelle a tutti,soprattutto ai cattivi.Perchè i faccini di Beatty,di Madonna,della Headly e di pochi altri rimangono intatti.La vicenda è poca cosa,diciamo che è più un film di forma che di contenuti tanto è stilizzato.Più che il regista conta l'autore della cinematografia(come recita nei titoli di testa) Vittorio Storaro che illumina di cromatismi molto accesi il film(un delirio di colori pastello) e la costumista (Milena Canonero).Il cast è di incredibile profondità e non nascondo che il mio divertimento massimo nel film è stato quello di scovare gli attori sotto i pesanti make up(premiati naturalmente con l'Oscar).La presenza di Madonna?Sicuramente inadeguata come pupa del boss,troppo inflazionata e troppo poco ambigua ma la sua presenza si giustifica con l'essere a quel tempo la fidanzata di Beatty....Il film ha l'aspetto di un ottima occasione sprecata...era obbligatorio fare di più....
simpatico
nei panni di Borbotto da luogo a una curiosa caratterizzazione
inadeguata palesemente
un cattivo piatto come la striscai di un fumetto
anche lui non risalta.I suoi abiti si.
la regia conta poco,contano soprattutto gli aspetti formali
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