Regia di Warren Beatty vedi scheda film
Classificato da molti come poliziesco questo “Dick Tracy” è un classico fantasy (a volte sembra una sorta di fumetto animato) con spruzzate, a mio avviso poco gradevoli, grottesche. L’opera in questione ha notevoli pregi dal punto di vista visivo. Splendida ed eccentrica la fotografia di Vittorio Storaro (voto: 10) che fa un massiccio ricorso a colori vivacissimi con prevalenza del rosso e del blu, discreti anche gli effetti visivi curati dal duo Michael Lloyd e Harrison Ellenshaw. Non entusiasma, invece, il make up di John Caglione Jr. e del premio oscar Doug Drexler anche perché, a mio avviso, limita le doti interpretative dello straordinario cast di attori. Al Pacino (voto: 8+), truccato in un modo tale da somigliare più a Robert De Niro che a se stesso, dimostra di essere un attore assai completo e giogeneggia in un ruolo che probabilmente non gli è molto congeniale. Sprecatissimo Dustin Hoffmann, truccato in un modo tale da renderlo irriconoscibile, che viene utilizzato per interpretare un personaggio che sembra esser uscito fuori da un film demenziale. Cammeo per Henry Silva (storico attore protagonista di molti film nostrani anni ‘70/’80) e per la brava Kathy Bates (“Misery non deve morire”, “L’Ultima Eclisse”). Deludono notevolmente Warren Beatty (nei panni di Dick Tracy) (voto: 5) che se ne va in giro dall’inizio alla fine del film sempre con la stessa espressione e Madonna (voto: 4.5) che dovrebbe risultare seducente, ma che, invece, risulta tutt’altro. Tra l’altro la presenza della star musicale americana penalizza il ritmo del film visto che gli sceneggiatori (o i produttori) hanno inserito una serie di scene con lei che canta del tutto superflue.
Appena ordinaria la regia di Warren Beatty (voto: 6+) che avrebbe potuto fare di meglio visto che non la rende troppo dinamica e che non evita alcuni cali di ritmo. La sceneggiatura (voto: 5+) del duo Jim Cash (“Anaconda”) e Jack Epps non brilla per trovate geniali e prende una piega (forse voluta dai produttori o dal regista) tendente al cartone animato sia per quel che concerne i dialoghi (abbastanza banali) che per le scene (ci si guarda ben bene da non renderle troppo violente sebbene dovrebbero esserlo visto che ci sono smitragliate, esplosioni e quant’altro). Il colpo di scena finale che porta allo smascheramento del personaggio misterioso si rivela una presa di giro per lo spettatore (perché non si capisce come possa il soggetto in questione a spostarsi da un luogo all’altro, cambiando anche vestiti, nel giro di pochi minuti), mentre la scena immediatamente successiva non può che esser definita come patetica. Appropriata ad un fantasy la colonna sonora dell’esperto Danny Elfman (voto: 7.5).
In definiva siamo al cospetto di un film splendido dal punto di vista visivo, ma contenusticamente adatto ad un pubblico di teenager. Voto: 6+
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