Regia di Warren Beatty vedi scheda film
Dick Tracy è un film strano. O meglio, stranamente concepito. Si segnala in particolare per il clamoroso uso del colore: derivando dal fumetto, riesce in qualche modo a tributare a tale arte un doveroso omaggio: personaggi surreali (dalla conformazione fisica, al modo di pensare), scenografie adeguate. Ma l’implicita stranezza della pellicola è dovuta al fatto che l’ingegno degli autori sembra essersi fermato alla dimensione iconografica. Purtroppo infatti la sceneggiatura è assolutamente risibile. La trama non ha inventiva, nessun colpo di scena, nessuna sorpresa. Effettivamente tra le due dimensioni era da prediligere quella legata appunto alla parte visiva del film, ma è assolutamente inconcepibile fare un film tralasciando completamente l’altra dimensione. E a nulla servono le battute create probabilmente ad hoc per fare breccia negli annali del cinema. Infine la regia, assolutamente piatta, di un Warren Beatty che anche come attore sembra non uscirne bene, annoverando così con un solo film 2 brutte figure. Menzione speciale per Pacino e Hoffman, assolutamente irresistibili. Il film (che se fosse stato realizzato da qualcun altro sarebbe senz’altro risultato migliore) ha comunque il pregio di essere unico nel suo genere e per questo motivo, salvabile dall’abisso dei filmacci.
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