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The Good Nurse

Regia di Tobias Lindholm vedi scheda film

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La recensione su The Good Nurse

di Furetto60
7 stelle

Storia purtroppo vera di "un infermiere killer" Regia asciutta, sceneggiatura sobria, interpretazioni di alto livello

Siamo nel corso degli anni Novanta, nel New Jersey, Amy Loughren alias Jessica Chastain, infermiera con turno di notte al Parkfield Hospital, è brava e disponibile , amata dai suoi pazienti, ha una vita privata  difficile; single da molto, con due figlie piccole cui badare, soffre di una grave patologia cardiaca, che quotidianamente mette a rischio la sua vita, ma nonostante l’ammonimento del medico, non può rallentare i ritmi lavorativi, poiché ha bisogno di soldi e non ha ancora maturato il diritto all'assicurazione sanitaria: paradossi americani. La giovane, fa amicizia con un nuovo collega assegnato alla terapia intensiva, Charlie Cullen. Un’amicizia che con il tempo diventa sempre più stretta e confidenziale; Cullen è molto gentile e premuroso, con il passare del tempo il loro rapporto si cementa, Charles le dà conforto e spesso l’aiuta, offrendosi persino di sostituirla nei suoi turni o anche di prenderi cura delle sue due giovani figlie, diventa per lei, fragile e insicura, una figura di riferimento. Ma dopo un po' di tempo, Amy si accorge che c'è qualcosa che non va nella condotta professionale del collega; da quando  Charlie ha preso servizio  cominciano a verificarsi delle morti misteriose; troppe per pensare ad una sfortunata coincidenza,dunque  Amy inizia a coltivare dei sospetti; viene contattata dalla Polizia, gli inquirenti le riferiscono che da tempo seguono i movimenti di questo tizio, persuasi che al di la delle apparenze, possa essere un assassino seriale, inietterebbe dolosamente sostanze come la digossina,che somministrata senza "ratio"può diventare letale, di conseguenza chiedono il suo aiuto per raccogliere informazioni  e fare indagini dall’interno ; si scopre che in tutti i distretti sanitari in cui aveva prestato servizio Charles, si erano verificate inspiegabili morti, tant’è che era sempre stato licenziato. Nel frattempo, emergono altri indizi, Cullen ha spesso ordinato medicinali il cui utilizzo non era previsto nelle terapie. Alla fine, viene licenziato anche da quest’ospedale, ma formalmente solo per motivi burocratici, tant’è che subito trova impiego in un altro nosocomio. I poliziotti sono sempre più sicuri della colpevolezza di Cullen, lo arrestano, ma non hanno prove che lo inchiodano, sono costretti a rilasciarlo. C’è possibilità che prosegua il suo cammino di morte altrove, va fermato; così Amy d’intesa con i detective, invita Charles a pranzo, la donna ha indosso una cimice e finalmente riesce a strappare all'infermiere la confessione degli omicidi. La storia, tratto dall’omonimo libro di Charles Graeber è vera. Nell'arco di tre lustri e passando da un ospedale all'altro, Cullen ha ucciso decine di persone. Lui ne ammetterà almeno 40 ma c'è chi ipotizza che il conto sia sbagliato per difetto, potrebbero essere addirittura 400. Cullen è stato un assassino silenzioso e spietato, che non ha mai dato spiegazioni e moventi sugli omicidi commessi; da infermiere si è trasformato in angelo della morte.

Lindholm, il regista è danese e si vede, a lui non preme scioccare lo spettatore con immagini cruente ed esteticamente disturbanti, ma invece costruisce con calma un perfetto climax di tensione sottile, che si insinua lentamente. Ciò che sconvolge è la natura apparentemente mite di un uomo dal carattere dolce, che sembra un membro dell’esercito della salvezza o un boy-scout e che invece è stato capace di compiere una lunga teoria di omicidi. Se però si va a leggere la biografia di questo individuo, si capisce che è sempre stato un soggetto instabile, con gravi problemi psichiatrici; oltre ai suoi numerosi tentativi di suicidio, si annovera un’ordinanza restrittiva richiesta dalla ex moglie, Charlie le aveva uccciso il cane e lei temeva che potesse nuocere perfino alle figlie; ci hanno messo 16 anni per arrestarlo.

Regia asciutta, sceneggiatura sobria, interpretazioni di alto livello.

 

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