Regia di Olivia Newman vedi scheda film
Olivia Newman, traendo spunto dall'omonimo romanzo, realizza un melò travestito da thriller, scandito da un montaggio che alterna flashback alla parte processuale, minima, più riuscita , che lascia intravedere la buona prova di David Strathairn nei panni dell'avvocato difensore , diversamente dai flashback che , specie nella parte centrale, minano il ritmo del film, ma che tuttavia sono necessari allo svelamento della storia. Perché la storia racconta di una giovane donna abbandonata dalla famiglia e cresciuta nella palude, accusata dell'omicidio di un uomo, il cui cadavere viene ritrovato proprio lì, nei silenziosi e putridi acquitrini della palude, la vera protagonista del film. Ci sono alcuni momenti di buona emozione, anche se la protagonista non mi è sembrata pronta a sostenere una storia dal peso emotivo così devastante. Risultato abbastanza sufficiente.
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