Regia di Dan Trachtenberg vedi scheda film
Ho sempre apprezzato la saga di Predator; la lotta, dentro una specie di arena che sia giungla o metropoli, tra gli umani e una razza aliena ipertecnologica e guerriera , ossessionata dalla ricerca di un'avversario degno della loro forza. Così, dopo aver letto recensioni positive su questa nuova iterazione dell' alieno combattente, ho finalmente visto Prey. Perchè mi ha deluso?
Film come questi, dalla trama molto lineare e semplice che si sviluppano tramite le azioni anzichè le parole sono sempre stati di mio gradimento, fin dall'inizio del mio amore per il cinema.
Tuttavia, ho trovato Prey davvero debole. Il percoso della protagonista , che attraverso questa lotta riesce a mostrarsi degna di fare la cacciatrice, al pari dei suoi fratelli Comanche (l'ambientenzione è il Nord America del XVIII sec) è apprezzabile: rappresenta il viaggio dell'eroe (o dell'eroina) non smette mai di affascinamrmi e coinvolgermi, ma questa volta non mi ha catturato.
La colpa di questo è da cercare nelle inefficaci scene d'azione, che non impressionano e in Amber Midthunder (la giovane Naru) fornisce una prova dignitosa ma senza il carisma necessario per empatizzare con lei sia quando vince sia quando perde. Ho apprezzato invece, questa nuova versione animalesca e selvaggia del Predator, in sintonia con il tempo e il luogo della vicenda. Nonostante la breve durata sia una sua qualità positiva, Prey è un film completamente privo di pathos e epicità.
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