Regia di Dan Trachtenberg vedi scheda film
Come lasciava intendere il finale di Predator 2, quando Harrigan riceve in dono un'antica pistola, gli Yautja scorazzavano sulla terra già nel '700 - e magari anche prima, vedi Alien vs. Predator. Periodo movimentato il '700; anche T. J. Newton ne L'uomo che cadde sulla terra arrivò più o meno in quel periodo, anche se con scopi diversi. Quindi quale miglior periodo per fare un prequel che mantenga la continuità temporale? La comanche Naru - la bella e brava Amber Midthunder i cui tratti somatici però sono ben lontani da quelli dei nativi americani - è una ragazza che di fare la guaritrice della tribù - come le sta insegnando la madre - proprio non ne vuole sapere. Lei vuole diventare una guerriera, vera e propria femminista ante litteram. E proprio per questo si allena continuamente col tomahawk. I guerrieri della tribù, tra i quali il fratello, sono impegnati a dare la caccia ad un leone di montagna che ha attaccato uno della tribù, Naru si unisce a loro sebbene con compiti da crocerossina, e sospetta che oltre al leone ci sia ben altra minaccia nei paraggi, avendo visto un uccello di fuoco in cielo, ovvero l'astronave degli Yautja. Sarà Naru a vedere per prima il Predator quando questi ammazza un orso che la inseguiva e, non bastasse l'alieno, ci si mettono pure i cacciatori di pellicce canadesi a complicare la vita. Proprio uno di loro, Raphael Adolini, insegnerà a Naru ad usare la famosa pistola (poi donata ad Harrigan) che la nostra userà contro il Predator, il quale sarà sconfitto dopo il solito scontro cruento. Saranno anche forzuti ed evoluti questi Yautja ma dal piccolo Sapiens le buscano sempre.....La nostra eroina torna alla tribù con la testa dello sconfitto e ne diventa capo; cosa molto improbabile al tempo ma gli sceneggiatori ragionano con la mentalità del XXI secolo.
Purtroppo i dialoghi sono del tutto fuori luogo: il linguaggio è troppo articolato e contemporaneo, sia nella costruzione che nei modi di dire - non penso che i Comanche usassero Ehi! per apostrofare qualcuno. Inoltre il doppiaggio della Midthunter è semplicemente inascoltabile avendo una forte connotazione dialettale - la Ionica è cresciuta a Roma.
Tutto sommato un film discreto che si lascia guardare nonostante si sappia già l'epilogo, credibile l'ambientazione storica, buona la regia e gli effetti speciali e soprattutto non cade nelle sterili elucubrazioni genetico-biologico-filosofiche che permeano i prequel Prometheus e Covenant dello Xenomorfo suo alter ego.
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