Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film
anche questo “Povere creature” risulta alquanto strambo se non ci si lascia sedurre dagli sfondi pastello e le scenografie alla “Willy Wonka” o la mera fantasia “nera” del sempre eccezionale W.Dafoe; come accadde per il pariteticamente assurdo “La forma dell’acqua” dove, anche li, le differenze, tutti i tipi di differenze, erano messe alla berlina
Povere creature
Ha vinto il leone d'oro... hanno dato un Oscar alla Stone, che ha sfiorato pure una coppa Volpi per questo ruolo assurdo
Già... l'Oscar...
Ne vogliamo parlare?
Politicamente scorretto stavolta, e temo raccomandato: se fosse stato “corretto”, sarebbe andata all'attrice "nativa americana" e a quel davvero buon film.
Vi ricordo che Emma Stone non vinse l'Oscar nella performance straordinaria de “La favorita” per il quale auspicai il pari merito con l'altrettanto sensazionale “Rachel Weisz”...
E invece? che accadde? Oscar ad una quasi altrettanto assurda Olivia Colman, dove “altrettanto assurda” rimanda al ruolo della Stone in quest'opera.
Lanthimos ha fatto di meglio e di più noioso: da quel che conosco e visto io, “La maledizione del cervo sacro” (più o meno recitava così il titolo alla Wertmuller ;-) resta impareggiabile!
Vorrei chiedere alle donne, ammesso ce ne siano nascoste dietro i nick qui attorno, se dopo la visione di questa “pellicola” tutta digitale nemmeno fosse Jurassick Park... si siano sentite “più emancipate”?!
Io, in quanto donna, me ne sono anche vergognata... giusto un tantino.
E a coloro si chiedono le ragioni di stroncature, sane stroncature... risponderei
Mah?! Chissà?!!
Non sarà forse per le scene assurde? Le battutacce demenziali al vetriolo e pure al limite dell'indecenza alla “fratellY Farelly?” Del tipo “Vado a prendere a pugni quel bambino” (o dice “a calci?”) ...
Già! I calci! Magistrali, da manuale quelli elargiti nei “coglioni” così, a piacimento? Potrebbe darsi al S/M, specialità “Ballbusting” ;-)
Quando è uscito io e sono rimasta entusiasta proprio perché credevo fosse sul serio un film demenziale e politicamente scorretto alla “Comic Movie” (che tanto seppe divertirmi :-)
O magari.. sarà quell'aria da mosto che si ritrova una – qui - raccomandata Stone, Emma Stone, entrata in gioco (nel giro che conta), per sostituire un inarrivabile (che fu) Lindsay Lohan...
E comunque, come dice bene @Lina: questo caso mi sembra analogo a quello del successo che riscosse “La forma dell'acqua”, film anch'esso sopravvalutato la cui ambiguità “di genere” – nel senso di genere “cinematografico quale attraverso i trailer, ci indusse a crederlo un fanta/horror, per richiamare l'attenzione delle masse. E poi certo, il disabile, il perdente, il disgraziato sconfitto dalla vita, l’omosessuale, il sadico frustrato... l’amore magico “senza barriere”... alla fine, sempre là si andava a finire... ma come per @Lina, anche per me il cinema vero, nel senso di credibile, plausibile... è altro.
Difatti, anche questo “Povere creature” risulta alquanto strambo se non ci si lascia sedurre dagli sfondi pastello e le scenografie alla “Willy Wonka” o la mera magica fantasia “nera” del, lui sì, sempre eccezionale Willem Dafoe in versione Frankenstein ex Goblin...come accadde per il pariteticamente assurdo “La forma dell’acqua” dove, anche li, le differenze, tutti i tipi di differenze erano ostentate ed esposte quasi alla berlina del ridicolo...
E dove, ugualmente assurdamente, si negò il premio Oscar ad una davvero strepitosa Sally Hawkins quale, bravissima, recitò per l’intero film la parte di una sordomuta... favorendo invece e per la terza volta (la seconda delle immeritate, la 1° “Fargo) una pur brava Frances McDormand in “tre manifesti a Ebbing, M.”; pellicola che sarebbe stata di gran lunga più meritevole del premio al miglior film quale, appunto, andò invece all’assurdo “La forma dell’acqua” del tanto sopravvalutato Guillermo del Toro.
E ci tengo a far notare che considero Lanthimos un cineasta, un artista molto più dotto quanto interessante del più famoso – ma meno dotato dei “Guillermo” (non so quanti conoscano l’altro regista l’argentino, G.Arriaga)
In conclusione, da donna, ci metto il fatto che non mi ha assolutamente fatto sentire appagata, ne tanto meno “emancipata” come vanno sbandierando in ogni ambito in cui se n’è discusso...
In un aggettivo... irritante!
Mentre c’è chi la considera un adorabile mostriciattolo...
eccola qui saltar fuori dal suo bozzo, un metaforicamente “evirato” uomo... quasi fosse il mostro per antonomasia, l’alieno immortale nella memoria di tutti, quello di Ridley Scott.
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