Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film
Scrivere di un film come "Povere Creature!", è veramente limitante, perché la nuova opera di Lanthimos, sempre più unico e originale pur calpestando ormai red carpets come se piovesse, è un'esperienza quasi sensoriale e in quanto tale, del tutto sfuggevole alle parole. Il viaggio di Bella, è un viaggio in cui lo spettatore è solo con lei e con l'empatia che questa "povera creatura" riesce a procuragli: può essere di noia, di eccitazione, di disgusto, di rabbia, di dolcezza, d'amore. "Povere Creature!" è un trip filmico, fra riprese stroboscopiche, bianco e nero, colori saturi, grandangoli, e come il chirurgo Willem Dafoe, Lanthimos ne fa un Frankenstein cinematografico, pescando essenzialmente da Tim Burton e Terry Gilliam e ampliando il discorso da suoi tre film: "Dogtooth" (dove finalmente la ragazza, Bella in questo caso, fugge dalla casa-prigione per sperimentare il mondo), "Alps" (il tema della morte sconfitta o ingannata) e "The Lobster" (l'uomo-animale). Se si accetta l'eccessiva durata, (le solite, ormai, due ore e mezza), il film è un assordante inno alla libertà individuale, al potere della conoscenza e della carne, un anarchico attentato alla "buona società", che una straordinaria (e molto generosa) Emma Stone porta avanti sul suo corpo ferito, aperto, violato, donato, a nome di ogni donna e, perché no, di ogni uomo. Cinema, quindi, del tutto trasversale, impegnativo e gioioso, divertente e colto, figlio, in tutto e per tutto, di uno dei pochi geni di oggi, Yorgos Lanthimos. Da vedere assolutamente.
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