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Povere creature!

Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film

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La recensione su Povere creature!

di Gangs 87
8 stelle

Godwin Baxter, medico e scienziato, trova il corpo di una donna e lo riporta in vita. Diventa così il padre di Belle Baxter, creatura intelligente e curiosa che non riuscirà a tenere a bada e protetta per troppo tempo. Quando il vizioso avvocato Duncan Wedderburn la corteggerà, la donna si lascerà condurre in un’avventura in giro per il mondo, libera da pregiudizi e disposta a tutto pur di difendere la sua personale emancipazione.

 

A cinque anni da La favorita, il suo innegabile e inarrivabile capolavoro, Yorgos Lanthimos torna con una pellicola che sta facendo molto discutere eppure sta conquistando consensi da ogni dove. Inizia con un deciso bianco e nero, ispirandosi liberamente e indubbiamente a quel Frankenstein junior che Mel Brooks diresse nel 1974, per poi trasformarsi in una di quelle favole nere, più colorate, che i Fratelli Grimm avrebbero potuto scrivere.

 

Lanthimos divide la pellicola in capitoli, almeno da quando Belle lascia il nido paterno, e lo fa nominandoli con le città che la ragazza visita volta per volta; ognuna delle quali trasforma il suo pensiero e muta il suo essere. Lisbona, città passionale e sensuale, regala a Belle la concessione della sessualità appagante e la presa di coscienza del potere femminile sulla mente e sulle convinzioni maschili. Il viaggio in nave farà conoscere a Belle il pensiero indotto dalla filosofia; Alessandria sarà lo specchio della povertà e dei mali del mondo e Parigi la città libera per antonomasia farà scoprire a Belle il sesso a pagamento, la capacità di provvedere a sé stessa, il socialismo e l’essenza della libertà.

 

Il viaggio in cui Lanthimos ci conduce, muta anche i colori in base al luogo in cui ci si trova. Il bianco e nero dell’incipit della narrazione, viene ben presto soppiantato dalle tinte accese e colorate che caratterizzano l’inizio del viaggio della protagonista, dove incredulità e stupore spadroneggiano. Ma man mano che la consapevolezza e il pensiero di Belle crescono e si definiscono, le tinte diventano più cupe e anche i vestiti color pastello che la ragazza indossa, vengono sostituiti da completi dai colori funerei.

 

Povere creature! è un film quasi perfetto. Soprattutto a livello tecnico. E se la scelta del cast, per certi protagonisti lascia un tantino a desiderare, la scelta di far interpretare Belle Baxter ad Emma Stone è stata senza dubbio vincente. La sua interpretazione è sensazionale, mai sopra le righe, in nessun modo eccessiva e sempre in linea con il contesto rappresentato. Certo, anche Willem Dafoe, nelle mostruose fattezze di Godwin Baxter, incanta lo sguardo e i sensi ma la prova di Emma Stone è a tal punto superlativa che reclama l’Oscar.

 

Insieme allo svolgersi della trama, va chiarendosi il riferimento al titolo, che va oltre ciò che molti istintivamente, ed erroneamente, hanno pensato. Le Povere creature! non sono di certo le mutazioni del laboratorio di Baxter ma piuttosto tutti gli altri, esseri soggetti a leggi naturali e condizionamenti morali, che impongono comportamenti, reprimono istinti e ci trasformano nelle Povere creature! che mai vorremmo essere. Una pellicola illuminante da godersi nella sua pienezza.

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