Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film
La favoletta di Lanthimos prenderà l’Oscar.
La favoletta di Lanthimos prenderà l’Oscar.
Ossessionato dal corpo e dalla carne, continuamente alla ricerca di qualcosa di disturbante per lo spettatore (a parte tutto il resto, vogliamo parlare della colonna sonora?) ma indubbiamente capace di fare cinema, Lanthimos confeziona un film il cui maggior pregio è l’ironia e il sarcasmo sul maschio, sul patriarcato e il moralismo che ne consegue. Fotografia ad effetto e fantasie scenografiche quasi rubate a Miyazaki e Hieronymus Bosch fanno da contorno a un cast stellare molto in vena e ben diretto. Il risultato finale però rimane una favoletta di Frankenstein al femminile sul cui senso bisogna sentire cosa ne pensano le donne circa la loro emancipazione e presa di controllo della vita attraverso la prostituzione con personaggi mostruosi… Parliamo quindi di un carrozzone abbastanza contraddittorio, ma sufficientemente innocuo e superficiale per piacere all’Academy.
Ps
Durante le (spesso) interminabili 2h30’ ho sentito una gran nostalgia di… “lupo ululà … e castello ululì”
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