Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 80 - CONCORSO - LEONE D'ORO
Una bellissima donna vestita in lungo abito di raso si getta da un altissimo ponte come gesto fatale per porre fine alla propria esistenza.
La ritroviamo nella casa dello scienziato deformato e mostruoso Godwin Baxter, che ha saputo recuperare in tempo il cadavere ancora caldo, sottoponendolo ad una delicata ed avveniristica operazione chirurgica che non solo ha reso la giovane una sorta di Frankenstein in gonnella, ma per di più col cervello di in infante: quello del figlio che la donna serbava in grembo al momento del gesto fatale.
Complice l'atteggiamento infantile della creatura, lo scienziato vi si affeziona, al punto da considerarla una sorta di figlia.
Poco per volta i desideri sessuali che pervadono la mente ed il corpo martoriato della giovane, conducono la inquieta ragazza ad affrontare avventure amorose che segneranno l'inizio di un calvario di ansia e passione non solo per il padre scienziato, preoccupato ed inquieto per la sorte della fuggiasca, ma anche per tutti gli uomini che nel frattempo ella sarà riuscita a sedurre, rifuggendo li verso nuovi orizzonti ed esperienze.
Il mito del mostro ricostruito in laboratorio, ma in una versione femminile dalla mente bambina, segna il ritorno in regia del brillante, geniale regista greco Yorgos Lanthimos, ancora una volta impegnato ad offrire la parte della protagonista a quella che ormai è comunemente considerata la sua attrice di riferimento: Emma Stone è davvero formidabile, ironico, inquietante e parte integrante della riuscita di un film tecnicamente mirabile.
Poor things è un film girato stupendamente ed interpretato da quattro magnifici interpreti.
Tra costoro Willem Dafoe tutto stravolto da un trucco invasivo per interpretare il ruolo dello scienziato martirizzato in gioventù dagli esperimenti di un padre sadico e snaturati, probabilmente si guadagnerà una nomination all'Oscar 2024 come miglior attore non protagonista.
Nel film, premiato col più prestigioso riconoscimento alla Mostra del Cinema di Venezia numero 80, forse la carne al fuoco e tanta, se non troppa, ma è un Lanthimos si dimostra un gran direttore, tecnicamente magistrale e sempre in grado di convincere, anche se, probabilmente, non si livelli di gemme come La Favorita o The Lobster, per citare alcune tra le sue più recenti produzioni con capitali inglesi o internazionali.
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