Età vittoriana. La defunta Belle Baxter (Emma Stone) viene riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe). Affamata della mondanità che le manca, però, Bella fugge con Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo), abile e dissoluto avvocato che la coinvolge in una travolgente avventura attraverso i continenti. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella è sempre più decisa nel suo proposito di difendere l'uguaglianza e l’emancipazione.
Ha grandi ambizioni e le immagini -curatissime- vogliono essere Grande Cinema, ma la trama -misera- di un Frankstein al femminile che filosofeggia tra scene pseudo erotiche rende l'eccellente messa in scena inutile e fine a se stessa. Pretenzioso. Voto: 5
anche questo “Povere creature” risulta alquanto strambo se non ci si lascia sedurre dagli sfondi pastello e le scenografie alla “Willy Wonka” o la mera fantasia “nera” del sempre eccezionale W.Dafoe; come accadde per il pariteticamente assurdo “La forma dell’acqua” dove, anche li, le differenze, tutti i tipi di differenze, erano messe alla berlina
La regia visivamente opulenta, arzigogolata, sfacciata e citazionista di Lanthimos infioretta un racconto di emancipazione, rinascita, scoperta del piacere e della conoscenza che ha per protagonista una conturbante donna dal cervello di bambina, tanto priva di malizia e pudore, quanto precoce nell'apprendere il valore della libertà di scelta.
L'interpretazione più irriverente di Emma Stone: si cala nei panni di una creatura alla Frankenstein che uno scienziato dalla faccia sfigurata (Willem Dafoe) riporta in vita impiantando, nel corpo di una donna suicida, il cervello del di lei bambino. Film girato come se fosse un mix fra Tim Burton, Ken Russell, Terry Gilliam e Stanley Kubrick.
Barocco, eccessivo, contemplativo, femminile e proto femminista, geniale, decolorato/colorato; ma anche
astuto, autoreferenziale,fastidiosamente saccente, post punk.
Chi più di Lanthimos sa essere oggi tutto questo nel bene e nel male?
Non un Leone d'oro ma tre Leoni d'oro..tanto vale questo film geniale,fiabesco,vittoriano e senza nessun pudore con una Stone da Oscar (che ha vinto !!! ) e un Dafoe manipolatore di laboratorio.Capolavoro.
La parte umana del mostro che combatte contro il lato mostruoso degli umani. Funziona sempre e funziona anche in questa nuova forma. Tutto già visto, ma la combinazione è nuova. Tutto pregevole. Emma Stone superlativa, ti lascia a bocca aperta...
Film visivamente strepitoso, per il resto una eccentrica favola fantasy/horror, piuttosto comica ma a tratti anche noiosa ( però con un balletto fantastico): una sorta di bel mostro Frankensteiniano femmina alla ricerca del piacere soprattutto quello sessuale...se poi emancipazione femminile vuol dire "lavorare" in un bordello....mi sembra strano!
Una commedia gotica d'amore a tinte horror con un innesto di grottesco. La regia cuce egregiamente pezzi di generi diversi per donare alle "povere creature" l'emancipazione, in una commedia dall'aspetto meraviglioso.
Y. Lanthimos si conferma un regista fuffa, buono per chi non ha mai visto i grandi capolavori del passato. Malgrado Bosch e la sublime Emma Stone, "Povere Creature!" è solo una versione arty di "Splash - una Sirena a Manhattan"
Ottime le scenografie, strepitosi i colori, i costumi, certe inquadrature deformate col grandangolare. Notevoli le interpretazioni. Purtroppo l’idea di base è deludente: l’emancipazione della protagonista tramite sesso, bordelli e gin più una spruzzata di filosofia spicciola supera ogni ragionevole empatia. Schemi narrativi un tantino ripetitivi.
Lanthimos realizza il mito del regista: Frankenstein. Se però la storia regge, ciò che crolla è il racconto visivo allestito dal cineasta greco, soffocato da scenografie ingombranti, grandangoli (e perché la visione dal buco della serratura?) e formati diversi. Troppe, infine, le citazioni e gli omaggi per farne davvero un grande film.
Un apologo femminista brillante e quasi brechtiano in cui, finalmente, il mondo è mostrato dallo sguardo di una donna-soggetto e non più oggetto. Un elogio del potere deflagrante del desiderio femminile in grado di squassare ogni tabù sulla femminilità. Con qualche furbesca strizzatina d'occhio al femminismo più radicale ed estremista.
La libertà delle donne, intellettualmente e sessualmente, è il tema principale di questo racconto rovesciato di Frankenstein, che sonda con ironia la sessualità e il femminismo nelle forme più pure. Dietro il fascino figurativo, una satira surreale sull’immaturità dello sguardo maschile e del modo in cui brama il controllo sulle donne. Voto: 7.75
MA CHI SONO QUESTE POVERE CREATURE?
A voler essere cattivissimi... forse chi paga il biglietto?
Dal 25 gennaio nelle sale italiane, il film diretto da Yorgos Lanthimos
Vantare l'emancipazione o la rinascita di una donna, collocandole in testa il cervello di un feto di 5 cm o è follia o è presa per il culo.
Una delle… leggi tutto
Che nel genoma di Lanthimos sia scritto a chiare lettere che si tratta di un lontanissimo (2500 anni più o meno) pronipote dei tragici greci è cosa nota da tempo, almeno da Kynodontas, 2009, quello che sempre guarderò come il suo capolavoro.
Famiglia disfunzionale (e sulla scena del teatro di Dioniso ne passarono proprio tante), padre padrone (idem), trabocchetti… leggi tutto
Il cinema di Yorgos Lanthimos ha ormai trovato la sua dimensione produttiva ideale in Inghilterra, dove il regista greco vive e lavora dai tempi di "The lobster", e stavolta Lanthimos si è arrischiato ad adattare un romanzo di Alasdair Gray da alcuni considerato impossibile da filmare, una sorta di "conte philosophique" sulla formazione della coscienza femminile che aggiorna elementi di… leggi tutto
Godwin (Willem Dafoe) è un medico geniale che trovando una donna suicida ha deciso di riportarla in vita usando il cervello del bambino che portava in grembo. Ne verrà fuori una creatura curiosa (Emma Stone), di nome Bella, una bambina dentro un corpo adulto affamata di scoprire il mondo circostante. Yorghos Lanthimos abbandona i toni cupi che lo contraddistinguono e, in parte,…
Generalmente le playlist o i pensieri altrui non sono mai cosa gradita, si cerca di mostrare la migliore faccia di interesse e invece pensiamo ma a chi ***** interessa il parere di questo qui ma più che altro…
Come fatto negli ultimi due anni pubblico la mia personalissima lista dei film più significativi del 2024.
Le regole sono le stesse dello scorso anno:
a) film rigorosamente usciti nelle…
All'incirca in ordine di preferenza (voto minimo: 7+, con qualche eccezione in coda), solo titoli usciti (nel paese d'origine e/o in Italia) nel 2024 e dei quali ho scritto qui su FilmTV*, e not one word, solo link.…
Per certi versi questo è un lavoro atipico per Lanthimos, più moderno e ritmato per molti versi, meno criptico ma anche meno profondo. D'altra parte non manca la visceralità e crudeltà presente in altre pellicole.
La trama, alla fine, è un'originale variante sul tema del Frankenstein di Mary Shelley. Solo che qui la creatura non è informe e…
Nella Londra vittoriana, il geniale chirurgo Godwin “Good” Baxter (Willem Defoe) fa esperimenti sui corpi dei cadaveri per cercare di vincere l'ineluttabilità della morte. Aiutato dal suo giovane collaboratore Max MacCandles (Ramy Youssef), recupera il corpo di una giovane donna suicidatasi nel Tamigi e gli ridona la vita impiantandogli il cervello del bambino…
Avendo già visto vari lavori del regista Lanthimos, ne ho riconosciuto qua quella che quelli bravi dicono la sua cifra stilistica. Cioè in definitiva le caratteristiche comuni a molti suoi film (tutti, via): stranezze, personaggi strani, personaggi sinceri, ma con una sincerità spesso fuori posto, inopportuna; un generale nitore nelle scene, molto gradevole, così come…
Era Twisters il grande esordio della settimana che, con 350 sale, avrebbe dovuto insidiare la leadership di Inside Out 2. Eppure il disaster movie ideato da Joseph Kosinski (che è andato alla grande negli Stati…
Non è una lista dei film maggiormente rappresentativi della generazione Z, cioè dei nati tra la fine degli anni Novanta del XX secolo e l'inizio degli anni Dieci del XXI secolo.
Si tratta di una…
A prescindere dall'anno di distribuzione, i venti titoli migliori (di film, serie e tutto quello che sta in mezzo e oltre i due estremi) cui ho assistito e/o dei quali ho scritto su FilmTV.it nei mesi di Marzo, Aprile…
Povere creature
Ha vinto il leone d'oro... hanno dato un Oscar alla Stone, che ha sfiorato pure una coppa Volpi per questo ruolo assurdo
Già... l'Oscar...
Ne vogliamo parlare?
Politicamente scorretto stavolta, e temo raccomandato: se fosse stato “corretto”, sarebbe andata all'attrice "nativa americana" e a quel davvero buon film.
Vi ricordo che Emma Stone non vinse…
S’inceppa non molto semplificandosi un po’ nel finale -[Bella Baxter non si merita quest’ambiguità: “I won't watch him bleed to death”, ovvero “Non starò qui a guardarlo mentre si dissangua a morte”, inteso come “Non lo lascerò morire dissanguato”, vale a dire “Non lo lascerò morire,…
Alasdair Gray (1934-2019), il mio sterne-brautiganiano secondo (Iain M. Banks è il primo) romanziere scozzese post-moderno massimalista preferito (oltre ai disegni, e a parte gli estratti dal Gray’s…
L'interpretazione più irriverente di Emma Stone: si cala nei panni di una creatura alla Frankenstein che uno scienziato dalla faccia sfigurata (Willem Dafoe) riporta in vita impiantando, nel corpo di una donna suicida, il cervello del di lei bambino. Film girato come se fosse un mix fra Tim Burton (è pure sempre un film fantastico, che ha un po' a che fare con "EDWARD MANI…
Podio senza new entry per questa settimana. Un mondo a parte di Riccardo Milani con quasi 4 milioni e mezzo (650 schermi) scala fino al vertice e guida la classifica, attestandosi già come uno dei grandi…
Quando si dice che la Pasqua cade bene, per gli incassi. Basta qualche giorno di festa - posizionato un po' troppo presto nel calendario perché si trasformi in una vacanza di mare - insieme a una manciata di…
In una Londra ucronica ed irriconoscibile, vive il chirurgo Godwin Baxter. La vita del medico e studioso si divide tra la grande magione ove vive e conduce le ricerche sugli innesti di organi tra diverse forme di vita e l'università, luogo dove conosce il curioso studente Max McCandles, al quale propone di divenire suo collaboratore in un singolare esperimento. Godwin ha recuperato dal…
Film bislacco e grottesco, che si rifà un pochino e liberamente a “Frankenstein di Mary Shelley”, “La sposa promessa” con Sting e Jennifer Beals, e “Valérie - Diario di una ninfomane”, ma che in realtà, è la trasposizione cinematografica del romanzo omonimo scritto da Alasdair Gray.
Presentato in concorso all'80ª…
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Commenti (30) vedi tutti
Per chiudere perfettamente il cerchio serve un epigono di Mel Brooks che regali una parodia di questa rivisitazione di Frankenstein.
leggi la recensione completa di alfatocoferoloHa grandi ambizioni e le immagini -curatissime- vogliono essere Grande Cinema, ma la trama -misera- di un Frankstein al femminile che filosofeggia tra scene pseudo erotiche rende l'eccellente messa in scena inutile e fine a se stessa. Pretenzioso. Voto: 5
commento di GARIBALDI1975Deve piacere il regista e il genere, non lo direi un film per tutti, ma è un gran bel film.
leggi la recensione completa di tobanis"Incidi sempre con compassione."
leggi la recensione completa di mckanche questo “Povere creature” risulta alquanto strambo se non ci si lascia sedurre dagli sfondi pastello e le scenografie alla “Willy Wonka” o la mera fantasia “nera” del sempre eccezionale W.Dafoe; come accadde per il pariteticamente assurdo “La forma dell’acqua” dove, anche li, le differenze, tutti i tipi di differenze, erano messe alla berlina
leggi la recensione completa di Utente rimosso (mckvis)La regia visivamente opulenta, arzigogolata, sfacciata e citazionista di Lanthimos infioretta un racconto di emancipazione, rinascita, scoperta del piacere e della conoscenza che ha per protagonista una conturbante donna dal cervello di bambina, tanto priva di malizia e pudore, quanto precoce nell'apprendere il valore della libertà di scelta.
commento di Fanny SallyFilm spettacolare, ma eccessivo in tutto, a scapito della perdita di senso.
commento di GattomammoneL'interpretazione più irriverente di Emma Stone: si cala nei panni di una creatura alla Frankenstein che uno scienziato dalla faccia sfigurata (Willem Dafoe) riporta in vita impiantando, nel corpo di una donna suicida, il cervello del di lei bambino. Film girato come se fosse un mix fra Tim Burton, Ken Russell, Terry Gilliam e Stanley Kubrick.
leggi la recensione completa di Marco PoggiBoh!!! Per me incomprensibile.
commento di iroPoveri spettatori!
commento di GabryLedMagnifica interpretazione di Emma Stone la sua Belle Baxter mostruosamente proibita ed affascinante nel più bel film di Yorgos Lanthimos.
leggi la recensione completa di claudio1959Barocco, eccessivo, contemplativo, femminile e proto femminista, geniale, decolorato/colorato; ma anche astuto, autoreferenziale,fastidiosamente saccente, post punk. Chi più di Lanthimos sa essere oggi tutto questo nel bene e nel male?
commento di uomo di pezzaMagnifica interpretazione di Emma Stone, sul film poco da dire....TROPPO di tutto
commento di ripley2001Bizzarro ed eccentrico, ma si lascia piacevolmente guardare.
commento di gruvierazNon un Leone d'oro ma tre Leoni d'oro..tanto vale questo film geniale,fiabesco,vittoriano e senza nessun pudore con una Stone da Oscar (che ha vinto !!! ) e un Dafoe manipolatore di laboratorio.Capolavoro.
commento di ezioSe in un lontano lontano futuro un alieno recuperasse una sua copia malandata priva di titoli, lo classificherebbe come un film di Tim Burton.
leggi la recensione completa di kubritchLa parte umana del mostro che combatte contro il lato mostruoso degli umani. Funziona sempre e funziona anche in questa nuova forma. Tutto già visto, ma la combinazione è nuova. Tutto pregevole. Emma Stone superlativa, ti lascia a bocca aperta...
commento di albiclaFilm visivamente strepitoso, per il resto una eccentrica favola fantasy/horror, piuttosto comica ma a tratti anche noiosa ( però con un balletto fantastico): una sorta di bel mostro Frankensteiniano femmina alla ricerca del piacere soprattutto quello sessuale...se poi emancipazione femminile vuol dire "lavorare" in un bordello....mi sembra strano!
leggi la recensione completa di giulmarUna commedia gotica d'amore a tinte horror con un innesto di grottesco. La regia cuce egregiamente pezzi di generi diversi per donare alle "povere creature" l'emancipazione, in una commedia dall'aspetto meraviglioso.
leggi la recensione completa di Guidobaldo Maria RiccardelliY. Lanthimos si conferma un regista fuffa, buono per chi non ha mai visto i grandi capolavori del passato. Malgrado Bosch e la sublime Emma Stone, "Povere Creature!" è solo una versione arty di "Splash - una Sirena a Manhattan"
commento di r.237Ottime le scenografie, strepitosi i colori, i costumi, certe inquadrature deformate col grandangolare. Notevoli le interpretazioni. Purtroppo l’idea di base è deludente: l’emancipazione della protagonista tramite sesso, bordelli e gin più una spruzzata di filosofia spicciola supera ogni ragionevole empatia. Schemi narrativi un tantino ripetitivi.
commento di EstoniaSemplicemente imperdibile con anche un’estetica pazzesca
leggi la recensione completa di siro17Lanthimos realizza il mito del regista: Frankenstein. Se però la storia regge, ciò che crolla è il racconto visivo allestito dal cineasta greco, soffocato da scenografie ingombranti, grandangoli (e perché la visione dal buco della serratura?) e formati diversi. Troppe, infine, le citazioni e gli omaggi per farne davvero un grande film.
commento di maurri 63Vantare l'emancipazione o la rinascita di una donna, collocandole in testa il cervello di un feto di 5 cm o è follia o è presa per il culo.
leggi la recensione completa di gaiartUn apologo femminista brillante e quasi brechtiano in cui, finalmente, il mondo è mostrato dallo sguardo di una donna-soggetto e non più oggetto. Un elogio del potere deflagrante del desiderio femminile in grado di squassare ogni tabù sulla femminilità. Con qualche furbesca strizzatina d'occhio al femminismo più radicale ed estremista.
leggi la recensione completa di maldororLa favoletta di Lanthimos prenderà l’Oscar.
leggi la recensione completa di elche99Il femminile che disturba tra furiosi sobbalzi in giro per l'Europa per una donna che rigenera ma non genera.
leggi la recensione completa di tafoL'umana più umana dell'umano stesso.
leggi la recensione completa di imperiormax89La libertà delle donne, intellettualmente e sessualmente, è il tema principale di questo racconto rovesciato di Frankenstein, che sonda con ironia la sessualità e il femminismo nelle forme più pure. Dietro il fascino figurativo, una satira surreale sull’immaturità dello sguardo maschile e del modo in cui brama il controllo sulle donne. Voto: 7.75
commento di Antonio_MontefalconeCome sempre disturbante (Lanthimos), questa volta anche un po' ironico e divertente... e come sempre grande storia, fotografia e attori. Bello!
commento di LordClam