Regia di Kathryn Bigelow vedi scheda film
Bigelow e i film in costume: due cose apparentemente inconciliabili ( anche se si tratta solo di metà pellicola ).
Eppure la regista/pittrice NON è SOLO adrenalina + azione ( STRANGE DAYS e in parte POINT BREAK ), un aspetto del suo cinema da attribuire agli script di James Cameron (!).
Bigelow significa SOPRATTUTTO ritmi cadenzati, rallentamento del flusso degli eventi per garantirne un' analisi al microscopio, ambienti urbani tratteggiati come un acquario pieno di esseri viventi in fase di transizione da una "natura" ad un' altra.
Così accade anche in THE WEIGHT OF WATER ( il PESO, non il MISTERO..... ).
Diventare vampiro (NEAR DARK )/ trasformarsi in un serial killer (BLUE STEEL)/ riuscire a concepire e realizzare un delitto familiare ( WEIGHT ).
Siamo tutti "doppi", conteniamo tutti porzioni di misteriosa violenza, che va forse orientata ( Jamie Lee Curtis in BLUE STEEL ), se non la si vuol vedere esplodere.
Ancor più che altrove, qui Bigelow mostra come la latenza si trovi appena sotto pelle, poiché l' innesco "riposa" tra le le pieghe del passato e non agisce
come elemento esogeno, ma interno alle dinamiche tra i protagonisti.
Ascoltare la storia di sangue riporta in vita i "demoni" interiori della coppia moderna, che transita da un look ipermoderno alla devastazione della tempesta e della morte.
Stupendo incrocio tra PICNIC AT HANGING ROCK e SHINING (volendo), WEIGHT sonda anche i territori dell' incesto e dell' isolamento dal mondo come ulteriori generatori di dinamiche psichiche destinate alla deriva della ratio e, enfin, al manifestarsi proteiforme del Male.
Storie parallele tra coppie di coppie, con qualche intrusione più o meno significativa. Storie di amori sbiaditi e di amori riportati in vita, di legami convenzionali e intrecci deviati.
Sinuosamente liquida e tenebrosa.
Qualche incastro tra i piani (2) del racconto.
Fu una rivelazione. Mascella malefica, nasconde una stratificazione di atteggiamenti e pose tra loro opposte, che vanno dal sensibile al demoniaco, senza soluzione di continuità.
Fu un' altra rivelazione. Da figurina bidimensionale ritagliata da SUN MAGAZINE, da icona della cultura del gossip a corpo inquietante attorno al quale il destino delle coppie gira e si ribalta. Una barca quasi immobile prende vita alla prima inquadratura dedicata a miss Hurley, sirena favolosa, viso e sguardo che ti ammorbano e risvegliano nello spettatore-voyeur le peggio cose, i peggio pensieri. Strafiga.
The shiny side of the moon. Dolente, debole, sofferta, cerca di capire quale sia la deriva della barca e dei sentimenti tra lei e Penn, "il fratello quello bravo". Bella interpretazione per lei, che merita più occasioni.
Prima dei ruoli frenetici, tutta faccialità + gestualità estreme e nevrotiche. In control, quindi perfetto.
Nessuno riesce a creare come lei un movimento fluido della macchina da presa senza cadere nella "maniera" del talento registico fine a se stesso. La tensione e l' intuizione di una dimensione altra/alternativa che abita le storie ( in questo caso in maniera assolutamente esplicita ) sono tratti tipici del cinema bigelowiano, che rimanda ad altri autori, ma è irriproducibile, inestricabilmente originale, ineffabile. KB è un genio che crea innesti di movimento dentro le tele di E Hopper e lascia che la tridimensionalità dei corpi e dei racconti le laceri dall' interno.
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