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Blonde

Regia di Andrew Dominik vedi scheda film

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La recensione su Blonde

di port cros
4 stelle

Purtroppo quella di Dominik resta una pellicola fredda e distaccata, che non rende giustizia né alla donna Norma Jean né alla diva Marilyn. Ana de Armas se la cava, ma il resto del cast lascia a desiderare.

79ma MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA 2022 – IN CONCORSO
 
Uno dei titoli più attesi della Mostra 2022, il biopic di Marilyn Monroe con Ana de Armas diretto da Andrew Dominik, si è purtroppo rivelato una delusione.
 
La narrazione prende avvio dal 1933, quando la bimba Norma si trovava in balia di una madre instabile ed un padre assente, di cui le restava soltanto un ritratto appeso ad un muro pieno di crepe. E le crepe rappresentano quello che questo rapporto mancato lascerà nella psiche della ragazza, da sempre afflitta dall'assenza della figura paterna e da questa carenza infantile condizionata nel suo rapporto con gli uomini. Il film poi nel corso di quasi tre ore di durata passa in carrellata la carriera e la vita privata di Norma che diventa la diva Marilyn, idolatrata dal mondo ma sempre insicura e fragile, manipolabile da soggetti senza scrupoli e ossessionata da un desiderio di maternità che si infrange in numerosi aborti, spontanei o imposti dalle esigenze professionali.
 
Purtroppo quella di Dominik resta una pellicola fredda e distaccata, che non rende giustizia né alla donna Norma Jean né alla diva Marilyn: nonostante la sua macchina da presa aderisca costantemente al volto e al corpo della protagonista (e una volta ci entri addirittura dentro) il film non riesce veramente a coinvolgerci nel suo tormento, che per il regista resta comunque la caratteristica prevalente, rispetto ai successi professionali di quella che era diventata la più brillante stella di Hollywood, finendo col ridurre la Monroe a una mera vittima.
 
Dal punto di vista stilistico, Dominik sembra avere le idee confuse, saltella tra bianco e nero e colore senza un apparente criterio, anche se azzecca una bella transizione tra le sponde di un letto e le cascate del Niagara dell'omonimo film del 1953.
 
Spicca lo squallore dell'incontro con il John F. Kennedy, dove Marylin viene trasportata di peso dalle guardie del corpo come un pezzo di carne, come "servizio in camera" per praticare una fellatio al Presidente. 
 
Anche la scena del suicidio l'ho trovata molto fredda e poco commovente, come mi pare discutibile l'ultima inquadratura sui piedi del corpo esanime. 
 
Ana de Armas, di cui si dubitava della opportunità per questo ruolo viste le differenze di costituzione fisica con la più formosa Monroe, se la cava invece abbastanza bene, ricreando le scene dei film come Quando La Moglie è in VacanzaGli Uomini Preferiscono le Bionde e A Qualcuno Piace Caldo e interpretando pure con la sua voce le canzoni come I Wanna Be Loved By You. Peccato che intorno a lei il resto del cast lasci a desiderare: persino Adrien Brody regala una performance anonima, mentre gli interpetri dei "figli di" (Chaplin e G. Robinson) si rivelano dei veri e propri cani. 
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