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Beau ha paura

Regia di Ari Aster vedi scheda film

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La recensione su Beau ha paura

di mck
7 stelle

In Utero.

 

 

Anche se così rimarrebbero soltanto i componenti del pubblico ebete-plaudente di DiMartedì & C., astenersi permanentemente o temporaneamente depressi, ansiosi e psicologicamente fragili in genere: Ari Aster (“the Strange Thing About the Johnsons”, “Basically”, “the Turtle's Head”, “C'est la Vie”, “Hereditary”, “Midsommar”, “Eddington”) scrive, produce (col socio Lars Knudsen di “Old Joy”, “Ain't Them Bodies Saints”, “the Witch”, “American Honey”, “Resurrection”, “the Northman”, “Dream Scenario” e “Sasquatch Sunset” e con A24, che distribuisce) e dirige (fotografia di Pawel Pogorzelski, montaggio di Lucian Johnston, musiche di Bobby Krlic, aka the Haxan Cloak, scenografie di Fiona Crombie, costumi di Alice Babidge, effetti speciali di Louis Morin & Annie Godin e animazioni di Cristóbal León & Joaquín Cociña) questo surreal-grottesco horror tragicomico & psicodrammatico ch’è il suo “Mother!” partendo da un paio delle prime idee mitopoietiche della propria filmografia, ovvero i cortometraggi “Beau” e “Munchausen”, implementandoli e imbottendoli, dopo averli innestati assieme, con un bel cast capitanato alla grande da Joaquin Phoenix (attorno al quale ruotano Patti LuPone, Zoe Lister-Jones, Parker Posey, Amy Ryan, Nathan Lane, Kylie Rogers, Stephen McKinley Henderson, Hayley Squires, Richard Kind, Julian Richings, Denis Ménochet, Bill Hader, Michael Gandolfini, Théodore Pellerin e i giovani Armen Nahapetian e Julia Antonelli) e con dispositivi magari usurati ma qui ben organizzati, dal Complesso di Edipo (“Sensualità a Corte”) al mito del Gemello (non) Malvagio (“the Simpsons - TreeHouse of Horror VII: the Thing and I”), passando per l’Ipertrofia Scrotale, e “stirandolo” sino a raggiungere le 3 ore: tutte necessarie, ma non per questo esenti da ingolfanti ispessimenti gonadiali.

 


Come sempre con Ari Aster le ambizioni sono vaste, le atmosfere perturbanti e la tecnica sorprendente, ma il risultato è minore della somma delle sue parti (in attesa di “Eddington”, il suo prossimo progetto "E.A.P.", chissà).

 


* * * ½ - 7.00     

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