Regia di Robert Rodriguez vedi scheda film
Sembra uscito dagli anni ’50 questo “The Faculty”. E non è una critica, anzi: a mio modo di vedere è uno dei migliori complimenti che si possano fare a un film di genere, e a questo in particolare.
Rodriguez è grande perché omaggia e cita per poi rielaborare a modo suo; si è visto tutto il cinema che conta, ma stavolta non siamo dalle parti del cinema d’exploitation dal quale attinse per la realizzazione di “Dal tramonto all’alba” (1996), quanto piuttosto nei paraggi dei grandi b-movies della fantascienza d’antan quali “L’invasione degli ultracorpi” (1956) e affini.
Ed è proprio da quest’ultimo che il regista ha preso spunto, spostando l’ambientazione in un college (cambia insomma il campo da gioco ma non la partita) e aggiornando magistralmente agli anni ’90 un assunto narrativo di base che fa del proprio carattere retrò il suo punto di forza.
Riguardandolo oggi ci accorgiamo di come, negli schemi e nello stile, il film sia in tutto e per tutto figlio del decennio che ha partorito “Scream” (1996) e “So cosa hai fatto” (1997).
Eppure è un caso unico tanto nel filone slasher che spopolava allora quanto nella filmografia del regista.
Sarei addirittura pronto ad affermare (spero di venire smentito da qualcuno) che oggi, negli anni del torture porn, dei mockumentary e delle tante (troppe) case infestate di “Insidious” e affini, un film del genere possa solo venire apprezzato da un pubblico cinematograficamente colto e consapevole.
Al di là dell’incipit folgorante, pochissime altre parole sento di dover spendere su una trama a dir poco coinvolgente ed elettrizzante, sui non pochi colpi di scena in essa presenti e sugli effetti speciali gustosi e divertenti.
Quindi onore e gloria alla serie B, quella vera, pura, genuina, senza inutili moralismi e lungaggini di alcun tipo.
“The Faculty” è sempre rimasto in quell’ombra che troppo spesso oscura le opere più belle.
Da recuperare.
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