Regia di Edward Berger vedi scheda film
Un film sulla devastante inutilità della guerra
Niente di nuovo sul fronte occidentale” non è un film di guerra.
E’ un film sulla devastante inutilità della guerra.
E’ un film tedesco che condanna senza appello la conduzione della prima guerra mondiale da parte dei vertici militari germanici.
Formalmente siamo di fronte a un’opera straordinaria: fotografia, suono, colonna sonora, luci sono tutti da Oscar, lasciano veramente il senso della grandiosità del raccontare le condizioni disumane in cui milioni di giovani europei sono stati costretti per quattro anni, senza che nessun risultato reale si potesse oggettivamente raggiungere.
La critica feroce verso chi, senza alzare un mignolo e senza sporcarsi nemmeno un lembo di stoffa, ordina a dei ragazzi di massacrarsi senza pietà, costringendoli ad accantonare l’umanità presente in ogni essere umano e facendo emergere solo il loro lato bestiale.
Il fango, il sangue, le ossa maciullate, il dolore, le urla, la paura, lo sporco, la fame sono i veri protagonisti di questa pellicola che, drammaticamente, non concede alcun appello a certa parte dell’essere umano. Più volte vediamo di fronte dei giovani costretti a uccidere per non essere uccisi da loro coetanei con i quali in tempi di pace avrebbero condiviso in allegria un bicchiere di vino.
La trama è scarna, è vero, ma cos’altro c’è da raccontare se non la mostruosità di due popoli che sono costretti ad annientarsi l’un l’altro?
Forse il film non aggiunge nulla di nuovo relativamente agli stilemi narrativi del racconto di guerra, se non garantendo una raggelante veridicità delle conseguenze di una guerra combattuta corpo a corpo. Ma allo stesso tempo, l’autore comunica senza sfumature la sua scurissima condanna dello scontro tra popoli, costringendoci a spalancare gli occhi su quello che sta accadendo proprio in questo momento in Ucraina, a poche centinaia di chilometri da noi che siamo comodamente al riparo dal metallo che esplode in guerra.
Non conoscevo il regista Edward Berger che attendo con grande curiosità ad una nuova impresa registica, mentre lo sguardo di Felix Kammerer, il protagonista della storia, sarà molto difficile da dimenticare: radioso, orgoglioso nelle prime scene si trasforma in una maschera che al termine della pellicola non conserverà nulla di umano.
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