Regia di Romain Gavras vedi scheda film
Opera "voglio e non posso", che si concede inutili virtuosismi tecnici, ma è completamente vuota nella sostanza. A che serve saper fare un piano sequenza, se poi non sai fare tutto il resto? Filmetto di consumo da generazione netflix, uguale a una dozzina di altri, e tendenzialmente però peggiore di tutti gli omologhi.
Spesso i figli seguono le orme dei propri genitori. Sono certo che ci siano figli di genitori illustri, che si sono dimostrati superiori. Eppure non riesco a farmene venire in mente uno solo.
Normalmente capita semmai il contrario: attori mediocri, per esempio, allevano grandi attori. Al contrario, parrebbe proprio che grandi attori allevino attori di livello mediocre, o comunque inferiore. Forse perchè un conto è crescere con qualcuno che ti introduce nel mondo dello spettacolo, e un altro conto è viverci all'ombra. Il primo può essere uno slancio e fornire qualche carta in più alla partenza, mentre nel secondo caso c'è l'alto rischio di bisogno di emulazione, confronto, e perfino di carriera "di rendita". Tutto questo per dire che il regista di Athena ritengo rappresenti proprio la categoria dei figli di grandi artisti, destinati a vivere all'ombra dei genitori.
La limitata pregevolezza tecnica dell'opera non la solleva dal ridicolo, scontato, ripetitivo e banale, quanto alla trama, nè dal misero quanto alla recitazione.
Si respira aria di pretenzioso dall'inizio alla fine. Appunto, dai pregevoli tecnicismi, fuori luogo rispetto al tenore generale della pellicola, fino alla impostazione di denuncia sociale e/o da dramma interiore, che però lascia totalmente indifferenti.
Analizzando i fattori, il fiasco parte sicuramente da una sceneggiatura spoglia, che non caratterizza realmente i personaggi e quindi non crea nessuna sintonia con gli spettatori. Prosegue, poi, con attori scarsamente cinegenici e coinvolgenti.
I "ribaltoni" e colpi di scena vari sono francamente ridicoli. La "morale" dell'opera non si comprende quale ambisca essere: forse "ha stata la strema destra?". Manca una colonna sonora degna del nome. Non c'è reale pathos, non c'è costruzione della tensione. Non ci sono veri colpi di scena, e appena apprendiamo dell'idea dell'ostaggio già sappiamo chi sarà. Perchè? Perchè l'insipiente regia e/o sceneggiatura lo hanno palesemente evidenziato, così anticipandolo.
Sì, va benissimo fare il fenomeno con il piano sequenza, ma se poi non riesci a costruire le basi... il risultato è solo pretenzioso e arrogante.
Si potrebbe dire "peccato, per un'occasione sprecata". Ma l'occasione, francamente, è distantissima dal risultato. Sarebbe stato necessario aggiungere almeno un'ora, per spiegare i personaggi, i retroscena, far sviluppare la tensione e conoscere i protagonisti. Sarebbero serviti attori di spessore. Una trama degna del nome. Delle musiche coinvolgenti. In pratica, un altro film. Soprattutto, un altro regista.
Questi, invece, meritano un paio di stelle per averci provato, e forse perfino creduto.
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