Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
The Fabelmans (2022): Steven Spielberg, Gabriel LaBelle
No. Non ci siamo. Rispetto per il regista che è stato, rispetto per l’infanzia travagliata, rispetto per il coraggio e la forza di mettere in piazza delicati tormenti familiari, rispetto per alcune scene all’altezza (dalla sequenza iniziale col suo primo film al cinema, al treno proiettato sulle mani, alla mamma chiusa in armadio col filmino che scorre, fino all’inquadratura finale con orizzonte giù e orizzonte su) ma tutto un resto infarcito di inutile melassa e luoghi comuni davvero da non credere, stereotipi inaccettabili, lentezze fuori luogo, ironia e potenza visiva ridotte al lumicino.
Ci si incarta nell’omaggio tout court verso la madre, della quale cuce una redenzione quasi forzata a danno di un padre genio tecnologico ma decisamente meno visionario rispetto al futuro del figlio, occupando più di mezza pellicola, ed intorno quadretti risicati di bullismo da serie tv e prove registiche in embrione dove istilla lampi di recitazione tra i suoi attori (lo immagino con Harrison Ford..), oltre al continuo e sterile racconto di traslochi e rimpianti, capricci, parentesi di parenti e paradossali invaghimenti adolescenziali.
É la seconda volta, dopo West side story, che trovo uno Spielberg a tre cilindri, e stavolta manca anche la “notevole fattura” che almeno permeava il remake del noto musical.
The Fabelmans gioca lento e al déjà vu, come avesse paura di tirar fuori la sua voglia di cinema, e nel filmino della Marinata scolastica, dove vorrebbe esaltare le proprietà psicologiche del cinema nel circuire il “bulletto belloccio antisemita”, fa solo autogol attribuendo capacità di autoanalisi che mai il fighetto preso di mira avrebbe potuto elaborare, permettendosi comunque l’unica trance dell’ironia che tutti gli riconosciamo: “Tranquillo non ne parlerò, a meno che decida di farci un film..”.
E il film l’ha fatto alla fine, ma è come se in qualche modo stesse raschiando il fondo del barile, facendo gridare alla meraviglia tutto un mondo disposto a seguirlo sempre e comunque, qualunque sia il taglio di orizzonte applicato, a dispetto delle illuminazioni fordiane.
The Fabelmans (2022): Mateo Zoryon Francis-DeFord
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Io il film non l'ho visto ma avrei una curiosità: sapere vedesti ROMA e se lo giudicasti molto positivamnte (come fu per me) o se anche quel film di Cuaron di cinque anni fa non ti convinse.
Un saluto e tanta simpatia al Franco capace di stroncare ...
dal Franco che tende sempre (e di sicuro questo è un limite) a non farlo.
anche a ma la visione mi ha lasciato un po' freddino ... dunque, fra le opposte opinioni presentate nella newsletter sono per il NO
Sono andata a vederlo quando stava ormai, dopo tanti giorni, per sparire dalla sala.. Sentivo che sarei stata delusa, mi fido troppo del mio intuito e tanto è stato, ma l’entusiasmo in giro m’incuriosiva e volevo constatare di persona. La tua analisi coincide con quello che ho pensato, dunque non ho bisogno di aggiungere altro. Ciao
No, dai, amico Lampur. Sono due ore e mezzo piacevolissime. Solo lo sfrigolìo del sigaro che si accende David Linch/Ford vale la pena.... Ciao.
Non capisco come possa non piacere questo film. Bisogna per forza partire con dei pregiudizi per non apprezzarne le innumerevoli qualità, la delicatezza e l'ironia. Perché di ironia ce n'è eccome. Niente è inutile in questo film, tantomeno la melassa, che anzi è sempre ben dosata e bilanciata appunto dall'ironia. Ormai assuefatti al cinismo modaiolo della cultura di massa che beviamo ogni giorno, chiamiamo "inutile melassa" tutto ciò che cinico non è. Spielberg è uno dei pochi a saper raccontare storie con le immagini. Ogni tanto fa qualche passo falso, ma The Fablemans non è certo uno di questi. Anzi, è ritornato con questo film agli ottimi livelli dei suoi lavori più importanti.
L'ultima cosa è distogliere un'impressione positiva da questa pellicola. Ognuno ama lo Spielberg che lo emoziona e questo non è riuscito stavolta. Sicuramente hanno inciso anche grosse aspettative, rimaste tutte in attesa dello Steven (quasi) sempre amato..
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