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Nope

Regia di Jordan Peele vedi scheda film

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Souther78

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La recensione su Nope

di Souther78
3 stelle

Scimmiottamento maldestro di Kubrick, con povertà estrema di mezzi (basti vedere location e cast), dominata dall'assenteismo cerebrale del suo protagonista e dei comprimari, trama risibile, dilatamento ossessivo dei tempi, parentesi d'effetto senza nesso con la trama principale... salvato solo dal finale. Cioè, dal fatto che arrivi!

Il regista sembra aver studiato Kubrick attentamente, ma non averlo capito affatto, ahinoi.

Tempi, inquadrature, compartimentazione delle scene e perfino i titoli per suddividerle, sembrano mutuati da Barry Lyndon e 2001 Odissea nello spazio, in particolare. Peccato, però, che il tutto si riveli insulso.

 

Si farebbe prima a dire cosa funziona, in questo film, anzichè il contrario: la fotografia. Niente di eccelso, ma curata sotto vari profili, e soprattutto considerati i mezzi quasi sotto il livello di sussistenza profusi nell'opera, che è stata girata principalmente in un set esterno allestito appositamente (e visitabile) negli studios di L.A., all'interno dei teatri di posa dello stesso complesso, in un Fry's dismesso a Burbank (la catena ha chiuso nel 2021), e, palesemente, nelle immediatezze di Hollywood. Lodevole, quindi, il risultato con una tale monotonia e povertà di location.

 

Purtroppo, se la tecnica (emulativa) c'è, e si vede, manca totalmente l'ispirazione, l'arte e anche i mezzi. Attori di rara odiosità, insipienza e totale assenza di caratterizzazione. O, forse, eccesso. C'è un ritardato come protagonista, accompagnato dalla sorella che sembra costantemente sotto l'effetto di ecstasy, quindi un commesso esponente della modernità californiana (cioè un decerebrato), e altri comprimari che non vale nemmeno la pena menzionare.

 

La trama, in sostanza, non esiste: è un'accozzaglia di situazioni che ruoterebbero attorno a un comune centro di gravità, cioè la tematica dell'alieno. Alieno, peraltro, dotato di una tecnologia equiparabile all'aspirapolvere domestico medio.

 

La noia e il tedio di una storia priva di interesse subiscono un tentativo di interruzione - vano - dalla giustapposizione (casuale) di storie-nella storia, che, però, nulla c'entrano con essa. Il background di un personaggio secondario e pressochè irrilevante, buttato lì per impressionare, oltretutto con effetti digitali mediocri, si palesa per ciò che è: un bieco tentativo di allungare il brodo e aggiungere verve là dove non ce n'è l'ombra.

 

Sorvoliamo sui discorsoni tipo critica socio-esistenziale, poichè qui non ve n'è traccia: saranno forse specchietti per allodole disseminati per ammantare di misticismo un'opera che trasuda povertà, sciatteria, verbosità, emulatività e inutilità da tutti i pori.

 

Insomma, studiare Kubrick va benissimo, ma credersi capaci di emularlo è un altro paio di maniche. 

L'attesa principale del film, a parte che sopraggiunga la fine, è quella di vedere il protagonista destarsi dal suo torpore intellettuale e fisico ("sì, sono 6 mesi che c'è quella nuvola lì, ora che me lo fai notare"..... BRRRR!!!): attesa vana, comunque.

 

Con un cast simile, non sarebbero bastati 8 Kubrick a mettere in piedi uno spettacolo passabile. Figurarsi, poi, un solo Peele!

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