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Nope

Regia di Jordan Peele vedi scheda film

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La recensione su Nope

di mck
8 stelle

Un film Debord(ante). Don't Look Up!

 

 

1. Bad Miracle.

Jordan Peele, il più marxista degli statunitensi dislocati nei dintorni di HollyWood, al suo terzo film dopo “Get Out” e Us, gira il suo fottuto film tarantiniano (c’è un Death Proof che inganna e semina la MdP, lassù), e lo becca in pieno: postmoderno massimalista avant-pop oltre ogni dire, nel pieno solco di Kurt Vonnegut, Thomas Pynchon, Simon Winchester, Steve Erickson, William Langewiesche, Richard Powers, Neal Stephenson, William T. Vollmann, David Foster Wallace, Frank Westerman, Jonathan Lethem e Benjamín Labatut.

Vanno
Vengono
Ogni tanto si fermano
E quando si fermano
Sono nere come il corvo
Sembra che ti guardano con malocchio

Certe volte sono bianche
E corrono
E prendono la forma dell'airone
O della pecora
O di qualche altra bestia
Ma questo lo vedono meglio i bambini
Che giocano a corrergli dietro per tanti metri

Certe volte ti avvisano con un rumore
Prima di arrivare
E la terra si trema
E gli animali si stanno zitti
Certe volte ti avvisano con rumore

Vengono
Vanno
Ritornano
E magari si fermano tanti giorni
Che non vedi più il sole e le stelle
E ti sembra di non conoscere più
Il posto dove stai

Vanno
Vengono
Per una vera
Mille sono finte e si mettono lì
Tra noi e il cielo
Per lasciarci soltanto una voglia di pioggia

 

 

2. Gordy. Telefono. Casa.

Under the Skin” (Glazer/Faber) + "Signs" (Shyamalan) + Jaws, GhostBusters & Tremors (il titolo del capitoletto sta ad indicare che le due dicotomiche ali spielberghiane sono entrambe rappresentate: “più” E.T. che Close Encounters, "Nope" è un film eminentemente Made in Amblin Entertainment, senza esserlo). Più "il pupazzo gonfiabile che saluta come uno scemo", direttamente da "Family Guy" e "Better Call Saul". E un certo allure kubrickiano ad ammantare il tutto, toh.

Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l'invasore
e tu madre perché non sei morta
e tu padre perché vivi ancora

Per vedermi torturato
per vedermi condannato
Oh partigiano portami via
che mi sento di morire

E ricordo la guerra di Etiopia
la conquista di Addis Abeba
l'Albania, la guerra di Grecia

Ho memoria di leggi razziali
italiani mandati al macello
sangue del nostro sangue
nervi dei nostri nervi

Oh partigiano portami via
che mi sento di morire
Oh partigiano portami via

Il bersagliere ha cento penne
E l'alpino ne ha una sola
Il partigiano ne ha nessuna
E sta sui monti a guerreggiare

Lassù sui monti vien giù la neve
La tormenta dell'inverno
Ma se venisse anche l'inferno
Il partigiano rimane là

Quando poi ferito cade
Non piangetelo dentro al cuore
Perché se libero un uomo muore
Non gli importa di morire

 

 

3. De Visu, o: Guardami, Così Posso Vederti (masticarti/divorarti/ingerirti/digerirti/espellerti e/o comprenderti).

 

A New Kind of Day-for-Night (Effetto Notte) Cinematography.

Ed ecco Antlers Host (Michael Wincott) che, con un IMAX 1:1.375 a manovella in spalla, interpreta Hoyte van Hoytema (o Néstor Almendros & Haskell Wexler, Emmanuel Lubezki, Edward Lachman & Werner Herzog) gettandosi nel sombrero dell’aprocto predatore celenterato/ctenoforo dei cieli (e quel che non poté il filo spinato lo fece l’elio), un tendone da circo Barnum che pretende un biglietto di sangue, un aerostatico cefalopode sifonatore, unipertrofica vagina mestruata, un diaframma/otturatore di fotocamera/cinepresa, e via così a colpi di metafore...   

Il costante understatement messo in atto da Daniel Kaluuya (Sicario, Get Out, Black Panther, Widows, Queen & Slim, Judas and the Black Messiah) per Otis “OJ” (che no, non è proprio come chiamarsi Adolf o Benito) Haywood Jr. è adorabile, tanto quanto il suo contraltare ginoide che Keke Palmer ("Alice" di Krystin Ver Linden) mette in scena per Emerald “Em” Haywood. Chiudono il cast le interpretazioni di Keith David (the Thing, Platoon, Bird, They Live, Cloud Atlas), Brandon Perea (“the OA”), Steven Yeun (“Okja”) e di una sgargiante Wrenn Schmidt (“For All ManKind”). E in un cameo Donna Mills (Play Misty for Me). 

Montaggio (forse l’unico elemento tecnico-artistico nella norma, con qualche sprazzo didascalico a tenere insieme, senza farli debordare troppo – e chissà mai poi perché - lo stile di ripresa e di regia) di Nicholas Monsour, scenografie di Ruth De Jong, musiche (belle e soprattutto molto funzionali) di Michael Abels e, tra le canzoni preesistenti, questa:

I came down on a lightning bolt
Nine months in my Mama's belly
When I was born the midwife screamed and shout
I had fire and brimstone coming out of my mouth
I'm Exuma, I'm the Obeah man

Exuma was my name when I lived in the stars
Exuma was a planet that once lit Mars
I've got the voices of many in my throat
The teeth of a frog and the tail of a goat
I'm Exuma, I'm the Obeah man

I've sailed with Charon, day and night
I've walked with Houngaman, Hector Hyppolite
Tony McKay was my given name
Given on Cat island when my mama felt the pain
Creatures of the earth, space, sea, and land
I can make the sun fall from the sky
I'm the Obeah man, I'm the Obeah man…

 

 

4. Un Biancore Terribile, ovvero: Oida! (Quando Abbiamo Smesso di Capire il Mondo).

Il “messaggio” sulla critica alla società dello spettacolo lo lascerei ai postini della critica (o alle citazioni bibliche in esergo).

Poi, bisogna comunque dar da mangiare alle bestie (ché poi, difatti, la Terra, è già piena zeppa di alieni, altri-da-noi).

“Lucky! Stch-stch!”

 

Perché "Nope", in fondo, è un neo-western dell'aria.

PS.
Per un pelo, ma ce l’ho fatta a non citare Eadweard Muybridge e Annie G. [sì, perché della serie di 18 zoopraxiscopiche fotografie consequenziali (Animal Locomotion: an Electro-PhotoGraphic Investigation of Consecutive Phases of Animal Movements - ColloType Plate n° 626: Gallop - ThoroughBred Bay Mare Annie G.”) scattate dal fotografo inglese della seconda metà dell’ottocento Jordan Peele si scorda di dirci che non solo non si conosce il nome del fantino nero (circa 137.5 anni dopo qui ri-battezzato per l’occasione finzionale Alistair E. Haywood, bahamense), ma per contro si conosce quello del cavallo: per l’appunto, una purosangue baio di nome Anne G., e prima di lei ci fu “Sallie Gardner al Galoppo”].

PPS.
Le isole Exuma, un arcipelago delle Bahamas, sono famose anche per un’attrazione locale, i maiali nuotatori. In “Nope” c’è un maiale finito sul tetto, parente stretto dell'odisseica mucca del coeniano "O Brother, Where Art Thou?".

PPPS.
“I will cast abominable filth upon at you, Make you vile, And make you a spectacle.” - Nahum, 3:6
E Ninive vive, così come Palmira, nonostante lo Stato Islamico.

 

 

"...e non s'arrende, mai / e non s'attendere..."

 

Un film Debord(ante).

 

Don't Look Up!

 

* * * * (¼) - 8.25  

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