Regia di Jordan Peele vedi scheda film
UN BLOCKBUSTER AUTORIALE CHE RIFLETTE SULLA SOCIETA' MODERNA ATTRAVERSO UNO SGUARDO AL PASSATO E TALVOLTA SI PERDE IN TROPPE TEMATICHE, MA CHE NON DIMENTICA DI OMAGGIARE IL CINEMA E LA FANTASCIENZA.
Il terzo film di Jordan Peele non è ciò che tutti si aspetterebbero e soprattutto non è solo un film di fantascienza. Si tratta di un blockbuster intrigante, che non mette mai in secondo piano l'autorialità del regista, ma che condensa ottime scene d'azione (se così si vogliono definire) con delle tematiche precise, questa volta meno "politiche" rispetto ai due film precedenti.
C'è una critica poco incisiva al sistema dell'audiovisivo e in generale alle tecnologie moderne, che in una trama del genere non è stata ben congegnata: non basta mostrare come una cinepresa in pellicola funzioni meglio di una videocamera digitale o come addirittura un buon vecchio cavallo sia sempre meglio di una moto; il progresso sembra un regresso in "Nope", dove la tecnologia moderna si rivela inutile (non vado oltre per evitare spoiler) e dove si ricerca un ritorno al passato, a partire dalla scenografia e dall'ambientazione western; il pessimismo verso il presente (e il futuro) si nota, ma non trovo un collegamento così forte di questo tema nel significato globale dell'opera, dove invece prevale un altro argomento, questo veramente affascinante.
Infatti la seconda tematica è l'incapacità dell'uomo di controllare gli animali, o più in generale la natura. La bestialità primordiale, gli istinti e gli impulsi sono imprevedibili, fin dalla prima scena del film: si palesano quando meno ce lo si aspetta e il tentativo di controllarli non serve a niente. Ogni animale ha le proprie regole e se l'uomo non le rispetta fa una brutta fine, detto in poche parole. Interessante quindi l'animalismo di cui il film è pregno e la critica verso gli uomini, che se perdono il controllo passano alla violenza (compresi i protagonisti).
C'è un altro tema, che è il bisogno di arricchirsi all'interno di una società consumistica, di trovare lo scoop e di spingersi oltre il limite per ottenerlo. E allora capiamo che i personaggi non sono proprio degli eroi al cento per cento, che alla fine ci divertiamo a seguire le disavventure di uomini che pensano solo a se stessi e al denaro, che lo stimolo umano di guadagnare esiste da sempre e non finirà mai, inutile nasconderlo (perchè chiunque ha provato a filmare la "cosa" nel cielo, ma tutti hanno fallito, creandone solo un mito nella mente delle persone).
Detto ciò, il film è ottimo, per me ai livelli di "Scappa - Get out", ma inferiore a "Noi". L'omaggio alla fantascienza funziona, le sequenze horror agghiaccianti non sono tante, ma due o tre non si dimenticano (in particolare una che definirei claustrofobica, la migliore del film). L'atmosfera, tra il cupo e il nebuloso, catapulta lo spettatore in una sensazione di impotenza di fronte alla "cosa". Ho trovato il primo quarto d'ora un po' troppo lento e il finale poco credibile: è la parte centrale quella che funziona meglio, perchè è imprevedibile nonostante non accadano grandi eventi eclatanti. La fotografia notturna è fantastica: c'è una scena in cui cola del sangue e il buio è intervallato da lampi di luce che lascia stupiti. Da vedere al cinema per un'immersione totale negli ambienti e per le scene clou, perchè in fin dei conti, come ho detto all'inizio, di blockbuster si tratta.
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