Regia di Martin Dolman (Sergio Martino) vedi scheda film
L'americano Tony si è trasferito in Africa, dove protegge gli animali, e intreccia qui una relazione con Giulia. Ma l'uomo ha un passato losco da nascondere e che non tarda a riemergere.
Sergio Martino, fra i più nobili esponenti del cinema di genere italiano (fra gli anni Settanta e gli Ottanta diresse buoni/modesti thriller, poliziotteschi e commedie scollacciate), come tutti i suoi colleghi dovette arrangiarsi all'arrivo delle tv private e del videonoleggio, fattori che contribuirono a mandare in profonda crisi la sala cinematografica. Nel 1990 già lavorava principalmente per la televisione, ma ogni tanto realizzava anche qualche prodottino come questo Mal d'Africa, espressamente per il cinema sia pure co-finanziato da Reteitalia di Berlusconi. Il budget modesto e le idee ancora più ridotte segnano in negativo la pellicola, incapace di prendere innanzitutto una direzione sicura fra buonismo animalista, scenari esotici e film di gangster (sceneggiatura: Maria Perrone Capano, Sauro Scavolini e Federica Martino, figlia del regista). La banalità dei dialoghi e la trama leggerissima fanno il resto, accompagnandosi a difetti (tanti) e pregi (pochi) di un cast che vede impegnati Eleonora Brigliadori (popolare volto di Canale 5), Richard Hatch, James (figlio del grande Robert) Mitchum, Luigi Pistilli, Daniel Greene, Claudio Botosso e altri nomi ancor meno noti. Per il regista la strada del declino artistico è solamente cominciata. 2/10.
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