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Avatar: La via dell'acqua

Regia di James Cameron vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Avatar: La via dell'acqua

di axe
8 stelle

Quindici anni dopo esserne stati allontanati, i terrestri tornano sul pianeta Pandora con l'intento di colonizzarlo, turbando la pace di quel fantastico mondo nel quale le creature vivono in armonia. Jake Sully, il quale, insieme alla nativa (Na'vi) Neytiri, ha creato una vasta famiglia, comprendendo in essa Kiri, concepita dall'avatar della dottoressa Augustine e "Spider", un essere umano figlio del colonnello Quaritch, è il principale bersaglio dell'avatar del defunto ufficiale, giunto su Pandora con il primario intento di vendicare quello che ritiene un tradimento da parte dell'ex-caporale Jake. Ciò compreso, sfuggito ad un primo tentativo di cattura, Jake conduce il proprio clan presso una tribù Na'vi che vive a ridosso di una barriera corallina; qui Jake ed i suoi familiari, a seguito di una non facile ambientazione, entrano in "comunione" con il mare e le sue creature. E qui Jake è nuovamente raggiunto dall'avatar di Quaritch, insieme ad altri militari ed uno spietato team di cacciatori di Tulkun, gigantesche ed intelligenti creature marine le quali ricordano le balene terrestri. Tra invasori ed indigeni si scatena una cruenta battaglia, con perdite da ambo le parti ed in grado di imporre una battuta d'arresto alla penetrazione umana. Giunge a distanza di tredici anni, il sequel di Avatar, opera di James Cameron ambientata nel fantastico mondo di Pandora, magnificamente rappresentato in un tripudio di effetti e colori. Il primo episodio della serie raccontava la storia di Jake Sully, un soldato costretto alla sedia a rotelle il quale acquisisce piena libertà di movimento nel corpo di avatar, una creatura artificiale dalle caratteristiche fisiche idonee alla vita su Pandora, la cui aria è tossica per l'uomo. A seguito di una graduale integrazione nella società Na'vi - i "nativi" - egli contribuisce alla vittoria contro l'invasore umano, rimanendo a vivere, in forma di avatar, su Pandora. La trama del sequel non è molto diversa. Ancora una volta l'ecosistema locale è minacciato dagli uomini, alla ricerca di un nuovo pianeta da colonizzare. Personale di grandi entità economiche torna a costruire basi sul pianeta, in collaborazione con i militari, assolutamente privi di ogni volontà di dialogo con gli indigeni, che considerano una forma di vita inferiore. L'avatar di Miles Quaritch scatena la sua guerra personale contro Jake Sully, braccandolo, minacciando i suoi membri della famiglia e chi gli offre, di volta in volta, protezione. Imbevuto di retorica militarista, è convinto che Jake Sully abbia tradito tanto l'intero genere umano, il relativo esercito, quanto la sua fiducia. Non può perdonarlo; Rifiuta tuttavia uno scontro leale con Jake, preferendo averlo in suo potere colpendolo negli affetti. A più riprese ne aggredisce i familiari. E' possibile ipotizzare che il militare tutto muscoli e strategia sia invidioso di quella felicità che il suo ex-sottoposto trova nel rapporto con gli amati compagna e figli. Anche Quaritch ha una possibilità; a seguito di un primo scontro trattiene presso di sè il figlio del suo defunto alter-ego umano, "Spider". Il ragazzo umano, cresciuto e benvoluto nella società Na'vi, riconosce un legame con Quaritch e si mostra aperto alla costruzione di un rapporto con l'aggressivo militare. Ma Quaritch stronca sul nascere tale possibilità, rivelandosi dispotico ed opportunista. Il "figlio" è tale solo quando occorre. In ciò è la differenza tra gli umani in scena ed i Na'vi. Mossi da interessi economici e militari i primi, mossi dal sentimento i secondi. L'armonia è alla base dei rapporti tra le forme di vita autoctone di Pandora. All'interno di questo vasto insieme, esistono più sottoinsiemi, annidati l'uno all'interno dell'altro. Il più intimo legame tra i soggetti, non necessariamente dello stesso genere, è definito dalle unioni familiari. Così, tra i Na'vi, Jake si preoccupa di salvare i propri cari; incontrollabile è la rabbia di Neytiri, a causa della morte di uno di essi. Tra le personalità che li ospitano, il capo Tonowari è spesso crucciato a causa dei rischi che ospitare il clan di Jake reca alla sua gente; ancor più contrariata è la compagna, l'arcigna e decisa Ronal. La solidarietà tra fratelli, al di là di piccoli screzi, è forte, così come alcuni rapporti che prescindono dal legame di sangue, esempio la "sorellanza" tra Ronal ed una creatura Tulkun. La principale ambientazione di questo episodio è il mare; la distesa d'acqua è, per gli abitanti di Pandora, la culla della vita; dal mare si nasce e nel mare si torna dopo la morte. Queste dinamiche circolari hanno anche funzione consolatoria; la cessazione di un'esistenza terrena non è la fine della vita, bensì il riunirsi ad un "grande tutto", dal quale partirà un nuovo ciclo vitale. Anche ciò è espressione di quell'armonia che regola le esistenze su Pandora. Last but not least, anche in questo episodio è presente un messaggio ecologista. Pandora è una Terra primordiale, un pianeta più fortunato del nostro mondo, il quale è stato "offeso" da millenni di storia umana, comprensiva di devastazioni, sfruttamento, mancato rispetto dell'ambiente. La vicenda è ambientata nel XXII Secolo; non è difficile immaginare come possa essere ridotta la Terra, se il suo sfruttamento prosegue ai ritmi attuali. Offrono mimiche facciali e movenze ai personaggi Sam Worthington (Jake Sully), Stephen Lang (Quaritch), Zoe Saldana (Neytiri), Sigourney Weaver (Kiri), Kate Winslet (Ronal), Cliff Curtis (Tonowari), Jack Champion ("Spider"). I personaggi principali pensano ed agiscono secondo le dinamiche sopra descritte, in relazione agli schieramenti cui appartengono. Il giovane "Spider" potrebbe riservare delle sorprese. Egli, benchè Na'vi d'adozione, percepisce d'avere un legame con Quaritch, il quale lo considera "figlio" in rapporto alla propria convenienza. "Spider", pur essendo completamente umano, non ha esperienza diretta di cosa hanno rappresentato i terrestri per Pandora; pur non condividendo i metodi degli uomini, è intenzionato a concedere fiducia all'individuo che gli si presenta come padre. Le successive esperienze gli dimostrano che tale fiducia è mal riposta. In epilogo, lo vediamo "concedere grazia" a Quaritch, forse in memoria di quanto di umano è nel suo avatar, forse perchè non applica gli stessi metodi degli invasori. Il film è sbalorditivo per impatto visivo; animazioni, accostamenti di colori, definizioni delle immagini, resa di emozioni e sentimento dei personaggi a seguito di acquisizione tramite tecnica di motion capture, testimoniano l'estrema cura, anche per il minimo dettaglio, in connessione con l'utilizzo delle più moderne tecnologie. Non è stato possibile rischiare che un pubblico meno che immenso godesse di un tale spettacolo; e qui veniamo alle dolenti note. La trama è molto semplice, direi banale. In pochi secondi, un pianeta di pace e prosperità è nuovamente raggiunto dagli invasori terrestri; nonostante tutte le necessità, anche logistiche, imposte da un processo di colonizzazione, si assegnano risorse ad un singolo, che le utilizza in autonomia per catturare ... un altro singolo ! Il povero Jake prima fugge, per mettere al sicuro la famiglia, poi, vistosi braccato, sceglie di combattere, con esito vittorioso. Tutto ciò è in grado di coinvolgere la gran parte degli spettatori, forse la massima tra gli "occasionali". Chi vive di "storie", cinematografiche e non, tuttavia, queste dinamiche le conosce a memoria. Quasi tutto tra ciò che accade è prevedibile, alcune scelte dei personaggi non sono tra le migliori possibili, ma sono necessarie al fine di tenere in piedi il racconto. Dunque, ho apprezzato l'opera indubbiamente per l'aspetto tecnico e tutto ciò ad esso connesso; per le, seppur mediate da una trasposizione, prestazioni degli attori; per gli ampiamente condivisibili messaggi trasmessi; per un sapiente utilizzo dei tempi (lunghe e coreografiche sequenze di combattimenti si alternano a momenti statici dal contenuto a volte drammatico). L'ho meno apprezzata per trama e caratterizzazione dei personaggi; troppo "scontata" sotto questi aspetti. Anche circa i dialoghi ho qualche riserva; alcuni Na'vi del XXII Secolo si esprimono con termini gergali in uso tra giovinotti del nostro tempo. Libertà di doppiaggio o volontà degli autori ? Confidando in scelte più ... coraggiose nei tre episodi successivi, per i quali buona parte del lavoro è stato già fatto, esprimo comunque un giudizio ampiamente positivo.

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