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Avatar: La via dell'acqua

Regia di James Cameron vedi scheda film

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La recensione su Avatar: La via dell'acqua

di ethan
8 stelle

Dopo una gestazione durata ben 13 anni, esce finalmente il secondo capitolo della saga diretta da quel grande sperimentatore del mezzo cinematografico che risponde al nome di James Cameron: 'Avatar: La via dell'acqua', pur scontando un plot talmente lineare e semplice da rasentare l'ingenuità e una dicotomia di personaggi tipica di tanto cinema mainstream americano, con i buoni nettamente da una parte e i cattivi dall'altra, si avvale di una regia particolarmente ispirata, creatrice di singole immagini e sequenze che spesso lasciano lo spettatore stupito e senza fiato di fronte a cotanta bellezza.

Se nella prima parte - per così dire, di presentazione della vicenda e dei caratteri principali, con ripresa e sviluppo di quelli del primo capitolo e introduzione dei nuovi - l'andatura è compassata per consentire sia di creare la giusta empatia con i protagonisti sia la contemplazione degli splendidi scenari di Pandora, dovuti alla bravura degli scenografi Ben Procter e Dylan Cole, nella seconda c'è una brusca accelerazione ed il ritmo, da spedito, si fa addirittura forsennato in una macrosequenza di cinema puramente bellico, che copre quasi interamente il film fino all'epilogo.

Le doti migliori del film vanno ricercate perciò nella straordinaria forza e potenza narrativa, grazie ad un montaggio a dir poco eccezionale (del regista stesso, di David Brenner, John Refua e Stephen E. Rivkin), nella meraviglia delle immagini e dei colori, dovuti alla fotografia di Russell Carpenter, già collaboratore del cineasta canadese ai tempi di 'Titanic' e nella capacità di fondere vari generi - Fantascienza, Fantasy, guerra, dramma - in maniera perfetta ed omogenea, senza che nessuno prevalga sull'altro, schiacciandone la singola portata e le caratteristiche.

Da non sottovalutare anche i temi di fondo affrontati che, grazie alla linearità della storia, si palesano in maniera nitida: dall'imperialismo e la mania guerrafondaia insite nell'animo umano, si passa alla cura per l'ambiente per toccare l'argomento che, per come è trattato, pare stia più a cuore all'autore, ossia la famiglia, il modo in cui nasce, cresce, si sviluppa, si forma e anche, in negativo, quando, per un motivo o per un altro, si disgrega e alcuni componenti vengono a mancare.

Con 'Avatar: La via dell'acqua' James Cameron, come già aveva fatto con 'Terminator', riesce nell'impresa di dar luogo ad un sequel bigger than life, qualitatitivamente superiore al primo capitolo e porre le basi per una saga con ancora tre successive puntate. 

Voto: 8.

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