Regia di Andy Muschietti vedi scheda film
Bruce Wayne (Ben Affleck) mette in guardia Barry Allen/Flash (Ezra Miller) sul potenziale disastro che potrebbe scatenarsi se si manipolano gli eventi passati. Egli sottolinea che le cicatrici e le esperienze che hanno segnato le loro vite sono parte integrante di chi sono diventati e che cercare di cambiarle potrebbe avere conseguenze imprevedibili per il presente e il futuro. Il messaggio di Bruce è un invito a vivere la vita per come è, ad affrontare le sfide e le ferite che ci hanno plasmato, anziché cercare di correggere ogni errore del passato. Barry cerca comunque di cambiare il corso degli eventi e provoca una serie di conseguenze inattese, tra cui l'incontro con un altro velocista e la scoperta di un 2013 alternativo in cui le cose sono completamente diverse. Il cambiamento del contesto temporale ha portato a diverse modifiche, come la sostituzione di Batman, nel 2013 interpretato da Michael Keaton al posto di Ben Affleck e l'introduzione di Supergirl interpretata da Sasha Calle. Il ritorno di Keaton nei panni di Batman è stato fervidamente atteso dai fan, la sua grandiosa reintroduzione serve a riaffermare il motivo per cui l'attore è considerato uno dei migliori ad aver vestito il mantello del Cavaliere Oscuro. Dark Flash (che rappresenta la controparte alternativa di Flash del 2013) è ossessionato dalla correzione del proprio passato per modellare un futuro desiderato. Spinto dal desiderio di impedire a Zod di distruggere il suo mondo, Dark Flash è disposto a sacrificare tutto, compreso se stesso. Le sue azioni innescano un ciclo infinito di morte e distruzione e il suo costume adornato di punte è minaccioso e letale.
The Flash offre una straordinaria sequenza di cameo che celebrano l'eredità dei supereroi e creano connessioni tra diverse versioni dei personaggi. Uno dei cameo più significativi è quello di George Reeves, il primo Superman live-action, che appare in una sequenza in bianco e nero che rende omaggio al suo contributo pionieristico al personaggio. Vengono celebrati il Batman di Adam West e il Superman di Christopher Reeve (quest'ultimo insieme a Helen Slater come Supergirl). Appare anche Nicolas Cage come Superman, basato sul suo coinvolgimento nel progetto cancellato Superman Lives. Queste brevi apparizioni dovrebbero suscitare sentimenti di nostalgia tra i fan, aiutare anche a costruire un multiverso esteso per connettere diverse versioni dei personaggi. I cameo sembrano essere stati inseriti nel film senza una vera ragione narrativa, risultando semplicemente come fan service senza una reale giustificazione all'interno della trama. Alcune apparizioni sono forzate e fuori luogo (Cage), i personaggi sembrano essere lì solo per far capolino, senza un vero scopo o sviluppo significativo. Ci si affida troppo al passato e agli elementi nostalgici per catturare l'attenzione del pubblico, invece di offrire una trama e dei personaggi solidi e ben sviluppati.
Alla fine, Flash sembra non imparare nulla sull'importanza di accettare il passato e il presente e continua a ignorare le conseguenze delle proprie azioni. Convinto di poter cambiare il passato senza ripercussioni, prosegue ignorando i moniti e gli avvertimenti degli altri. Il suo desiderio di creare un futuro migliore lo spinge a prendere decisioni impulsive e imprudenti (come cambiare scaffale alle lattine di pomodoro), causando caos e disordine. Le sue azioni provocano danni irreparabili e portano alla distruzione di alcuni mondi alternativi, lasciando il multiverso in uno stato di caos e confusione. Flash si trova sempre più intrappolato nel suo desiderio di cambiare il passato, incapace di vedere le conseguenze disastrose delle sue azioni. Le linee temporali si intrecciano e si sovrappongono in un groviglio inestricabile, lasciandoci in eredità il peggior Batman mai visto sullo schermo (ma concedo volentieri a George Clooney una seconda possibilità di tornare a Gotham).
The Flash risulta complesso ed eccessivamente ricco di elementi narrativi. La trama è a tratti densa e confusionaria, travolgente e allo stesso tempo disorientante. I frequenti viaggi nel tempo e le realtà alternative confondono, lasciando molte domande senza risposta e minando la coerenza della storia.
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