La recensione su Entropy (II)

di undying

5 stelle

"Entropia: nella teoria dell'informazione, quanto è d'impedimento alla chiarezza e univocità del messaggio; maggiore è l'entropia, minore è la quantità di informazione." Definizione da Wikipedia, perfetta per descrivere il film.

Abby (Miranda Nieman) e la sua fidanzata Miranda (Hayley Sunshine), ricevono un invito a cena da parte d'un gruppo di amici problematici (ognuno soffre di qualche patologia) per celebrare il ritorno da un lungo viaggio di un loro vecchio conoscente, Scott (Scott Hale), coinvolto da tempo in Africa come affiliato di una non meglio definita setta. Quel giorno è però tragico per Abby, dato che le è anche stato diagnosticato un cancro alle ovaie. Giunta a destinazione, durante la serata Abby si rende conto che non tutto è come sembra e in particolar modo le appare strano il comportamento di Scott quando s'impone, drogandola, per sottoporla a un metodo "alternativo" di cura basato sulla meditazione, la consapevolezza e la metamorfosi (!).

"Vedere ti ha reso cieco, la cecità ti farà vedere..."

Entropy: scena

Imbarazzante, ma stranamente mai noioso, esordio in regia di Kameron Hale, supportato in sceneggiatura e alla produzione dal fratello Scott, quest'ultimo anche attore principale nell'omonimo ruolo. Un lungo e ripetitivo preambolo si sviluppa durante il viaggio in auto della coppia Abby/Miranda, con cicliche riprese dal finestrino dell'auto di campi e boschi. Quindi, dialoghi poco funzionali si protraggono per oltre 45 minuti. Miranda è a conoscenza della malattia di Abby, ma crede che Abby non sappia che lei sa, e paragona con estrema disinvoltura un tumore a un'emicrania. Infine, nel rispetto del titolo, subentra un disordine e un'imprevedibilità (narrativa ed estetica) mai vista prima, che procede in rovinoso declino sino a raggiungere il grado zero nella manciata di minuti conclusivi (degli 80 minuti totali di durata, 10 vanno ai titoli di coda) durante i quali non è dato comprendere nulla di quel che accade sullo schermo: mutazioni corporee alla Society (un tizio presenta braccia elastiche e lunghissime, alla Mister Fantastic dei Fantastici 4), fotografia violacea con oscuramento delle scene, corpi trasformati e muniti di tentacoli che si accoltellano tra di loro, ma poi si ritrovano non si sa come è perché nel villaggio contaminato (per effetto di radiazioni) definito Velis Val, dove Scott avrebbe appreso un sistema di cura incomprensibile e basato su uno stranissimo pseudobiblion. Entropy è stato massacrato criticamente da chi lo ha visto, tanto che alcuni dei coinvolti nella realizzazione sono intervenuti sull'imdb sostenendo, in difesa dell'opera, che è stata girata durante la pandemia e in soli sei giorni. Va bene, ma immaginiamo che nessun dottore abbia loro imposto di realizzare per forza un film. Se non ci sono idee, mezzi e conoscenze specifiche, diventa piuttosto spericolata la scelta di offrire al pubblico un prodotto come questo. Entropy si candida ad essere il film più incomprensibile mai girato (in questo, va detto, è stranamente divertente), realizzato sulla base di una sceneggiatura da cortometraggio e con un finale che sembra essere stato troncato per mancanza di fondi.

"Ma ciò che vi è di di personale nell'uomo continuerà ad aver bisogno dell'arruffio e del disordine. Un pesco cresciuto per caso in mezzo agli olivi, un olivo nato troppo vicino alla macchia e inselvatichito, la forma irregolare di un campo, l'andamento incerto di un viottolo, appagano il nostro animo perché sembrano persone come noi. Hanno un'individualità inconfondibile. Imbattendosi in uno di loro, sembra d'incontrare un amico."

(Carlo Cassola)

Trailer