Regia di Guillermo Del Toro, Mark Gustafson vedi scheda film
Deludente, è in definitiva una variante del Pinocchio della Disney (1940)
Il famoso regista Guillermo Del Toro ci dà la sua personale visione della celebre fiaba di Pinocchio. Chissà che chiave di lettura, pensavo, che interpretazione, che punto di vista…una minchia. Tra l’altro, la storia in questione è ben diversa dal romanzo, che è quasi gotico se non horror e comunque straniante in molti punti, per non dire disturbante. Tanto che mi dicevo, boh, il Del Toro, che già presi per il culo per Pacific Rim, ma sta versione Bignami di Pinocchio, ma da dove l’ha presa?…che poi non suonava tanto nuova…e infatti. A ripensarci, questo non è liberamente tratto dal romanzo, no, è una (leggera) modifica al Pinocchio della Disney, giusto quel che serve per fare un po’ di pornografia del dolore, infilandoci gli elementi giusti per smuovere i cuori già molto disneyani dell’Academy, da una vita predisposti a certe tematiche. E in definitiva, spiace dirlo, questo film mi ha fatto cagare per una buona metà, tanto da rendere difficile la visione, che proseguiva tra il deluso e il sorpreso (negativamente). Poi va un po’ meglio, se alla fine il voto mio complessivo è per un 6,5, ma in tutta onestà mi aspettavo ben altro, molto ben altro, dopo gli osanna della critica, gli osanna del pubblico e infine l’Oscar come migliore cartone animato 2023. Oggi lo si ritrova su Netflix, non è costato poi tanto ed è andato bene al botteghino.
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