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Pinocchio

Regia di Guillermo Del Toro, Mark Gustafson vedi scheda film

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Genga009

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La recensione su Pinocchio

di Genga009
8 stelle

La storia di Pinocchio raccontata da un Guillermone nazionale in grandissima forma. Tecnicamente straordinario e narrativamente unico e coraggioso.

Del Toro ha reso proprio il racconto di Collodi, lo ha destrutturato a suo piacimento, ed è esattamente ciò che ci si aspetterebbe da un regista-autore come lui. Il suo Pinocchio è, come lo sono la maggior parte delle sue opere, un cammino avventuroso per imparare a interiorizzare, a normalizzare e a elaborare la morte, il lutto e la sofferenza che provoca l'ineluttabile addio alla vita terrena.

 

I personaggi secondari e il contesto narrativo del film vengono catapultati nell'epoca fascista (altro tema ricorrente nella poetica di Del Toro), resi spesso caricature del marciume che il regime rappresenta. Molte vicissitudini vengono rievocate attraverso una chiave di lettura meno formativa e più spirituale rispetto a quella del racconto originale. In questo, la presenza delle sfingi-chimere custodi della morte (come in Hellboy 2: The Golden Army) e la reinterpretazione militare del "paese dei balocchi" rappresentano le parti di trama e di messa in scena più riuscite e più autoriali in assoluto del lungometraggio.

 

scena

Pinocchio (2022): scena

 

Nonostante gli inserti musical-show tunes non godano di una contestualizzazione e di una resa particolarmente riuscite (tranne quelli inscenati durante gli spettacoli del burattino) e le musiche di Desplat non risultino sempre incisive, il film coinvolge e si mostra magnificente nelle tecniche realizzative: un'animazione in passo-uno curata e scenograficamente suggestiva (con il key-frame dei movimenti rapidi quasi sempre scorrevole), una fotografia - in parte - digitale (vedasi l'aura delle sfingi) di taglio espressionista visivamente immersiva e degli effetti speciali - quasi tutti analogici - che ben si amalgamano alla resa scenica complessiva (come per esempio gli incontri con il pesce cane e i movimenti del fuoco e dell'acqua, chiari riferimenti stilistici ai maestri della stop-motion cecoslovacca come Barta, Trnka e soprattutto Karel Zeman).

 

In definitiva, com'è quest'ultimo film su Pinocchio? È un lungometraggio amabile, fiabesco e reale allo stesso tempo, concepito e creato sullo stampo delle opere passate che hanno definito la poetica di Del Toro (da Il Labirinto del Fauno a La Forma dell'Acqua). Non è un capolavoro, tuttavia ricorda - soprattutto a noi italiani - quanto messaggi semplici ma mai banali come il rispetto del diverso e l'accettazione dell'altro (per quello che è) siano imprescindibili anche nei nuclei sociali più ristretti e, alle volte, più fragili come le famiglie.

 

scena

Pinocchio (2022): scena

 

Se, dunque, all'ultima fatica del regista messicano si possono criticare - solo in parte - dei comparti del film, è anche vero che quest'opera rappresenta un unicum in questo 2022 ormai ricco di alternative ai film mediocri di case di produzione come Walt Disney Animation Studios e Pixar (aspettando il nuovo Gatto con gli Stivali di casa Dreamworks). Il capo d'opera dell'anno è senza alcun dubbio Wendell & Wild di Henry Selick - anche questo, come Pinocchio, realizzato in stop-motion - e il lungometraggio fiabesco più riuscito è My Father's Dragon di Nora Twomey, tuttavia l'opera di Del Toro riesce a mostrare il racconto di Collodi sotto una nuova - e autorialmente propria - luce, una riedizione della trama classica organizzata secondo i precisi dettami di una poetica ormai consolidata in anni e anni di attività artistica. Non so cosa potrebbe succedere agli Academy Awards, ma vedrei molto bene questo film come vincitore del premio, anche per simboleggiare una presa di posizione netta della commissione contro i regimi che ancora oggi corrodono il mondo. Non manca molto alle nominations e, visto che quest'anno le grandi major hanno toppato alla grande, non sia mai che possa vincere un "outsider" del privé Disney & Spielberg. Dopo tanti anni di vittorie ridicole, sarebbe davvero un successo.

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Ultimi commenti

  1. Carica precedenti
  2. DeathCross
    di DeathCross

    Visto al cinema lunedì con un paio di amici, avevo buone aspettative e sono state pienamente soddisfatte: tra le opere audiovisive tratte dal Pinocchio di Collodi questa, insieme allo Sceneggiato di Comencini (peccato che abbia un idiota per nipote), è tra le mie preferite in assoluto perché non si fa intimorire dal materiale di partenza (come ho avvertito nelle versioni di D'Alò e soprattutto Garrone) ma lo rielabora per potare avanti un discorso personalissimo e politico (ma anche esistenziale), il tutto avvolto da un'Estetica magnifica, e persino i momenti musicali mo son piaciuti, anche per la loro vena auto-ironica.

    Ottima recensione, Genga, e grazie anche per avere specificato la tua griglia di valutazione.

    1. Genga009
      di Genga009

      Sicuramente è la trasposizione cinematografica più audace e personale-autoriale del libro di Collodi, e su questo il lavoro di Del Toro è assolutamente encomiabile. Ho apprezzato molto le vesti estetiche e tecniche del film, che si rifanno a un tipo di effettistica speciale analogica di stampo centro-europeo (Karel Zeman su tutti, soprattutto nelle sequenze del pescecane). Gli inserti musical non li ho apprezzati molto, se non quando si presentano satirici verso il regime fascista (la scena con Mussolini è memorabile), e il ritmo l'ho trovato un po' altalenante (dato il notevole minutaggio per un film in stop-motion). Tirando le somme è un ottimo film, e lo riguarderò di sicuro su Netflix in questi giorni. Magari con più visioni cambierò parzialmente - e in meglio - il mio giudizio :))

  3. Epoxy
    di Epoxy

    Ho trovato il film incredibile. Pur amando Del Toro ero prevenuto. Il film è un gioiello, stravolge la versione di Collodi in cui il burattino si deve adeguare al mondo umano. Ma nella riscrittura del regista sono gli altri che devono accettarlo per come è: un burattino, con una tipica esuberanza instancabile tipica dei giovanissimi. Regia, fotografia, montaggio e soundtrack straordinari.

    1. Genga009
      di Genga009

      Salvo la componente musicale, mi trovo d'accordo. Per me le parti musical stridono in alcune sequenze (non quelle durante gli spettacoli). In questo senso, Pinocchio rivela la sua unica debolezza, ovvero quella di non avere un riferimento stilistico chiaro. E' chiaramente una fiaba - anzi, LA fiaba di Del Toro - ma le canzoni ne portano parzialmente via una concezione adulta e pregna di concetti alquanto diretti. Tra poco lo guarderò per la terza volta, magari cambierò idea in positivo.

      Un saluto :)

  4. Genga009
    di Genga009

    e infatti, dopo la terza visione: +1 stella ^^

  5. Alvy
    di Alvy

    Film semplicemente meraviglioso, peccato abbia avuto una pessima distribuzione in sala (dalle mie parti non si è proprio visto), avrebbe meritato il grande schermo. Come sai, di animazione so poco e nulla, purtroppo (ma sto recuperando pian piano, giuro), ma quest'opera di Del Toro merita di stare tra i migliori titoli del 2022 tutto. Davvero una piacevolissima sorpresa. Concordo con te che non tutti i pezzi musical siano particolarmente riusciti (le coreografie sono meglio dei testi) e il sound design di un po' tutto il film probabilmente non è eccellente ma solo ottimo, ma il resto è davvero straordinario. Dopo il Pinocchio della Disney del 1940, è per me la più bella trasposizione cinematografica di sempre. Il coraggio di Del Toro ha pagato, non so quanto possa essere riconosciuto in sede Oscar che, per il reparto animato, ha sempre lasciato a desiderare (le vittorie immeritate di Toy Story 4 ed Encanto lo dimostrano, senza andare troppo in là nel tempo). Detto questo, i premi veri del mondo dell'animazione sono ben altri rispetto agli Oscar, quindi forse è il caso di ridimensionare un po' la delusione che quasi certamente ci colpirà.

    Bellissima la tua recensione, ma da uno che gestisce il miglior sito d'animazione d'Italia non mi aspettavo altro ;)

    1. Genga009
      di Genga009

      grazie davvero per le ultime parole ^^

  6. Genga009
    di Genga009

    riguardo agli oscar, secondo me ha tutte le carte in regola per vincerlo, anche perché quest'anno Disney e Pixar sono indifendibili per me, e vedrai che Lightyear e Strange World non verranno nemmeno candidati. Pinocchio alla fine è una fiaba dolceamara e buonista, rimarca la posizione fortemente anti-fascista e pacifista di Del Toro (e di questi tempi servono più che mai film con questi messaggi), è emozionante, godibile da un ampio pubblico e da diverse fasce di età, ha delle canzoni da "lacrimuccia" quindi può solo che piacere ai membri dell'academy

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