Pinocchio è un burattino di legno che nell'Italia fascista degli anni '30 prende vita e sogna di diventare un bambino vero: un bambino che fa di tutto per vivere secondo le aspettative del padre e si strugge, in conflitto tra amore e disobbedienza.
Approfondimento
Un nuovo Pinocchio in stop motion
Il Pinocchio di Guillermo Del Toro - che rappresenta il suo debutto nel mondo dell'animazione - era già stato annunciato nel 2008, e avrebbe dovuto essere realizzato intorno al 2013, ma il percorso aveva subito immediatamente un arresto. Solo nel gennaio 2017 si è cominciato di nuovo a parlarne, ma un nuovo impedimento era sopravvenuto e nessuno si era mostrato disposto a finanziare il progetto. La produzione è poi ripartita con l'arrivo della produzione di Netflix che ne ha previsto l'uscita nel dicembre del 2022. Il film è realizzato con la tecnica dello stop motion (o passo uno), che prevede laboriose riprese con i pupazzi che vengono mossi e quindi fotografati in sequenza.
Pinocchio: la colonna sonora
Alexandre Desplat affianca nuovamente Guillermo Del Toro, scrivendo la colonna sonora per questo film d'animazione. La seconda collaborazione tra il regista messicano e il musicista francese nasce sotto una buona stella: il loro precedente lavoro in comune era stato quello per La forma dell'acqua (2017), e aveva fruttato a Desplat uno dei cinque premi Oscar vinti dal film agli Academy Awards.
Curiosità
Il sontuoso cast di doppiatori nella versione originale prevede attori del calibro di Tilda Swinton (per la Fata Turchina), Ewan McGregor (il Grillo Parlante), Ron Perlman (Mangiafuoco), Christopher Waltz (la Volpe) e David Bradley (Geppetto), Finn Wolfhard (Lucignolo), mentre Gregory Mann dà la voce a Pinocchio. Tra gli attori doppiatori figurano anche Cate Blanchett, Tim Blake Nelson, John Turturro, Burn Gorman.
Streaming
Pinocchio in streaming: dove vederlo
Il Pinocchio di Guillermo del Toro sarà visibile a partire dal dicembre 2022 su Netflix, per tutti gli abbonati.
Il maestro dell’horror Guillermo Del Toro rivisita in salsa cartoon la novella di Collodi che, a mia memoria, conta quattro rappresentazioni cinematografiche più o meno recenti degne di nota seppure non entusiasmanti. La storia è perfetta ed è facile inquinarla. Il film-maker messicano pecca di ambizione e rende puerile ciò che non deve esserlo
L'impronta stilistica e autoriale di Del Toro è intrisa in ogni personaggio e in ogni fotogramma di questa audace rivisitazione della fiaba di Collodi che, pur aggiungendo e togliendo elementi al racconto originario, non ne tradisce il messaggio, anzi lo arricchisce attraverso una diversa ambientazione. Qualità tecnica ineccepibile. Da vedere.
Nelle mani di del Toro, il classico di Collodi diventa un racconto di grande valenza politica sull'importanza della rivendicazione della propria libertà individuale e della ribellione alle logiche castranti e opprimenti del conformismo, ma anche una toccante favola sull'accettazione della morte come naturale ultima tappa dell'esistenza. Voto 8,5
La 'forma' (e la storia) di Pinocchio nel film di Guillermo Del Toro è abbastanza mostruosa, come del resto ci ha abituato il regista nei suoi altri lavori... ma il film è bello, il tempo passa veloce e le diversità con gli altri Pinocchi non dispiacciono.
Dobbiamo essere fintamente neorealisti come del Toro che non conosce, forse, Roberto Rossellini e volete raccontarvi bugie per non ammettere che siete Leslie Nielsen de L’aereo più pazzo del mondo?
Del Toro ha reso proprio il racconto di Collodi, lo ha destrutturato a suo piacimento, ed è esattamente ciò che ci si aspetterebbe da un regista-autore come lui. Il suo Pinocchio è, come lo sono la maggior parte delle sue opere, un cammino avventuroso per imparare a interiorizzare, a normalizzare e a elaborare la morte, il lutto e la sofferenza che provoca l'ineluttabile… leggi tutto
Ebbene, questa non sarà una review convenzionale e allineata a didattici, pseudo-formativi e istruttivi canoni stilistici adatti a un mood editoriale da stampa giornalistica che spesso si (s)vende al peggior fetente, no, al miglior offerente affinché, in modo bieco e losco, gli uomini “rusco” ne possano ricavare un vantaggio… leggi tutto
Il famoso regista Guillermo Del Toro ci dà la sua personale visione della celebre fiaba di Pinocchio. Chissà che chiave di lettura, pensavo, che interpretazione, che punto di vista…una minchia. Tra l’altro, la storia in questione è ben diversa dal romanzo, che è quasi gotico se non horror e comunque straniante in molti punti, per non dire disturbante.…
Una premessa è doverosa: non ho mai amato Pinocchio alla follia. Quand'ero piccino i miei genitori mi regalarono un tremendo 45 giri con incisa la sua storia. Ricordo la risata malvagia di Mangiafuoco ed il turpe vocione che mi feceva terribilmente paura. Quando lo ascoltavo mi infilavo sempre tra le gambe della mamma e ne ero profondamente turbato. Più avanti…
Guillermo del Toro riscrive il racconto di Collodi, trasformandolo in una favola gotica che inizia e si conclude davanti a una tomba. Pinocchio è un burattino sgraziato, con ancora i chiodi sulla schiena, che viene creato da un Geppetto disperato per la morte del figlio. La fata turchina diventa uno spirito della natura, mentre il grillo parlante prende dimora nel cuore del burattino di…
E come ogni fine/inizio anno mi trovo a fare il bilancio dei film che ho gustato nei dodici mesi precedenti alla data di "giudizio". Ricco è stato l'anno trascorso di visioni che hanno ampliato la mia cultura e…
Del Toro (con Mark Gustafson) rilegge Pinocchio a modo suo, parlando dell'infanzia contrapposta alla guerra e alla violenza, intromettendosi negli affari degli umani attraverso gli spiriti antichi delle montagne che donano la vita al burattino di legno (surrogato imperfetto di un figlio perduto). A Del Toro non importa che Pinocchio diventi umano alla fine del film, non vuole che cambi,…
Italia, anni ’30, il fascismo dilania il bel paese. Geppetto perde prematuramente il figlio Carlo. Per lenire il suo dolore si costruisce un burattino di legno che chiama Pinocchio.
La storia più nota di sempre, con numerose trasposizioni, dall’animazione ai film televisivi, è senza dubbio quella di Pinocchio narrata in ogni modo e in ogni tempo, ognuna con una…
Ebbene, questa non sarà una review convenzionale e allineata a didattici, pseudo-formativi e istruttivi canoni stilistici adatti a un mood editoriale da stampa giornalistica che spesso si (s)vende al peggior fetente, no, al miglior offerente affinché, in modo bieco e losco, gli uomini “rusco” ne possano ricavare un vantaggio…
CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: PINOCCHIO
Mettiamo subito i puntini sulle I, quando leggiamo Pinocchio di Guillermo del Toro non intendiamo solo evidenziare il nome del regista ma chi sta dietro l’anima e rilettura del romanzo di Carlo Collodi.
Questo Pinocchio non è l’ennesima versione che periodicamente ci tocca sorbire per esaltare l’ego di alcuni registi…
“Pinocchio” è il dodicesimo lungometraggio per il cinema di Guillermo del Toro, un film d’animazione in stop-motion, che il regista premio Oscar per “La forma dell’acqua” ha diretto assieme a Mark Gustafson e sceneggiato con Patrick McHale.
La pellicola è una delle più riuscite nella filmografia del regista messicano, e…
Una piccola perla tirata fuori dal cilindro del regista messicano Guillermo del Toro che, attraverso una animazione in stop-motion ottima, riesce a raccontare la storia di Pinocchio modificandola anche di non poco, ottenendo un grande risultato.
Quanti film su Pinocchio ci possono venire in mente? Ci può venire in mente il Pinocchio della Disney, la miniserie di Comencini, il…
Del Toro ha reso proprio il racconto di Collodi, lo ha destrutturato a suo piacimento, ed è esattamente ciò che ci si aspetterebbe da un regista-autore come lui. Il suo Pinocchio è, come lo sono la maggior parte delle sue opere, un cammino avventuroso per imparare a interiorizzare, a normalizzare e a elaborare la morte, il lutto e la sofferenza che provoca l'ineluttabile…
Sono tantissimi i film in uscita, ma si dubita che la quantità possa da sola richiamare spettatori. Lo si spera tuttavia perché il mese di novembre - come già è stato per ottobre e…
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Commenti (8) vedi tutti
Una riuscita rivisitazione in chiave più realistica e dark della favola del celebre burattino di legno
leggi la recensione completa di Antonio_MontefalconeIl maestro dell’horror Guillermo Del Toro rivisita in salsa cartoon la novella di Collodi che, a mia memoria, conta quattro rappresentazioni cinematografiche più o meno recenti degne di nota seppure non entusiasmanti. La storia è perfetta ed è facile inquinarla. Il film-maker messicano pecca di ambizione e rende puerile ciò che non deve esserlo
commento di gerkotaL'impronta stilistica e autoriale di Del Toro è intrisa in ogni personaggio e in ogni fotogramma di questa audace rivisitazione della fiaba di Collodi che, pur aggiungendo e togliendo elementi al racconto originario, non ne tradisce il messaggio, anzi lo arricchisce attraverso una diversa ambientazione. Qualità tecnica ineccepibile. Da vedere.
commento di Fanny SallyDeludente, è in definitiva una variante del Pinocchio della Disney (1940)
leggi la recensione completa di tobanisNelle mani di del Toro, il classico di Collodi diventa un racconto di grande valenza politica sull'importanza della rivendicazione della propria libertà individuale e della ribellione alle logiche castranti e opprimenti del conformismo, ma anche una toccante favola sull'accettazione della morte come naturale ultima tappa dell'esistenza. Voto 8,5
commento di rickdeckardLa 'forma' (e la storia) di Pinocchio nel film di Guillermo Del Toro è abbastanza mostruosa, come del resto ci ha abituato il regista nei suoi altri lavori... ma il film è bello, il tempo passa veloce e le diversità con gli altri Pinocchi non dispiacciono.
commento di marco biDobbiamo essere fintamente neorealisti come del Toro che non conosce, forse, Roberto Rossellini e volete raccontarvi bugie per non ammettere che siete Leslie Nielsen de L’aereo più pazzo del mondo?
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoirLa storia di Pinocchio raccontata da un Guillermone nazionale in grandissima forma. Tecnicamente straordinario e narrativamente unico e coraggioso.
leggi la recensione completa di Genga009