Regia di Natalia López Gallardo vedi scheda film
MUBI/BERLINALE 2022 - Orso d’Argento – Premio della Giuria
Una donna benestante di nome Isabel è alle prese con la fine del proprio matrimonio, tra liti e scatti di ira che caratterizzano la sua quotidianità col consorte.
Per questo la donna decide di lasciare la casa dove vive per trasferirsi in una zona rurale, presso la vecchia casa di sua madre.
Lì Isabel ritrova la vecchia domestica della madre, la devota Maria, che vive nell’ansia per un’adorata sorella scomparsa nel nulla, che, come Maria, collabora, quando può, con una banda di narcotrafficanti.
Sul caso irrisolto sta indagando una poliziotta di nome Roberta, donna scrupolosa e piena di coscienza, che vive la tribolazione di un figlio adolescente coinvolto pure lui nell’illegalità del narcotraffico.
Il cinema dei sentimenti epidermici e delle azioni come diretta conseguenza di emozioni impellenti, è da sempre una delle caratteristiche che hanno impreziosito e reso grande il cinema di Carlos Reygadas.
Il cinema della sua più fedele collaboratrice e compagna, Natalia López, non si discosta molto dal sentimento forte ed intransigente che anima la cinematografia di questo grande autore.
Lo stesso sentimento e la medesima inquietudine che fanno muovere le tre donne protagoniste di questa dura opera d’esordio.
Donne segnate da sofferenze, malauguratamente costrette a condividere la vita all’interno di un mondo dove i soprusi e la prevaricazione finiscono per farla da padrone.
Il rischio che corre un’opera visivamente magnetica e potente come Robe of gems è soprattutto quello di voler a tutti i costi ripercorrere i sentieri turbinosi che hanno reso indimenticabile il cinema di Reygadas, senza tuttavia riuscire ad apportare vere emozioni. Anche a causa di un racconto eccessivamente sommario che mette lo spettatore in grado di comprendere certi incastri solo quando l’emozione di una efficace ripresa è rimasto un vago ricordo.
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