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Maleficarum

Regia di Jac Avila vedi scheda film

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La recensione su Maleficarum

di undying
6 stelle

Da un fatto di cronaca avvenuto nel lontano 1726, un film agghiacciante prodotto e interpretato dalla regista Amy Hesketh e diretto dal boliviano Jac Avila. Un tassello di cinema stregonesco dai risvolti storici, che si inserisce in una più ampia filmografia misconosciuta di sexploitation post millennio.

 

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Maleficarum (2011): locandina

 

XVIII° secolo, Lima (Perù). Dopo la morte dei genitori, praticanti e dispensatori di sostanziose offerte alla chiesa cattolica, la giovane e ricca ereditiera di nome Francisca (Mila Joya) decide di limitare le donazioni e ospita in casa una vedova, la graziosa Mariana De Castro (Amy Hesketh), con la quale intrattiene una relazione intima. Le due donne non passano molto tempo in tranquilla armonia dato che l'Inquisizione non tarda a catturarle e imprigionarle, accusandole di praticare arti diaboliche e stregoneria. Le testimonianze locali in loro sfavore crescono con il passare dei giorni ma, nonostante le feroci torture, Francisca e Mariana rifiutano di confessare, continuando a gridare la loro innocenza e sostenere totale estraneità alle surreali accuse.

 

"Tra il 1480 e il 1813, più di 100.000 donne, cattoliche e protestanti, furono accusate di stregoneria, torturate, condannate e giustiziate in quello che è noto come 'mondo cristiano'. Questo film è la storia di due di quelle donne."

(Didascalia iniziale)

 

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Maleficarum: Amy Hesketh

 

Low budget girato in Bolivia dal produttore, attore e regista Jac Avila in collaborazione con Amy Hesketh (autrice del recente Rucker), basato liberamente sulla reale condanna subita da Marianna Francisca Ana De Castro, immigrata spagnola in Perù, a suo tempo celebre per la rinomata bellezza e per essere stata una donna ricca. Arrestata e accusata di orientamento luterano, dopo lunghi giorni di torture - cedendo al supplizio - la De Castro confessa d'essere colpevole, venendo così arsa viva sul rogo nel 1726. Un evento che smuove vivaci critiche e proteste della popolazione contro i metodi dell'Inquisizione, tanto da arrivare ad ottenere la definitiva chiusura del Sant'Uffizio in Perù. Le intenzioni dell'autore quindi sono chiare e si possono concettualmente accostare al recente dramma storico diretto da Pablo Agüero (Il sabba, 2020). Una premessa fondamentale, per tentare di meglio inquadrare il contenuto del film che, per oltre l'ora abbondante, offre in dettaglio la passione e il travaglio subìto dalle due protagoniste, costrette cioè a testare i terribili gradi d'avanzamento della tortura [1]: flagellazione, stiramento degli arti, cavalletto, tappeto chiodato, ferri arroventati, spilloni e punte affilate.

 

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Maleficarum: (foto dal set) Jac Avila e Amy Hesketh 

 

La Hesketh è il principale soggetto in scena, sul cui nudo corpo viene praticato ogni tipo di oltraggio (persino un laido stupro finale) sempre e rigorosamente dinanzi agli occhi dell'amata Francisca. Le lunghe e interminabili scene sado/maso vengono occasionalmente interrotte dalle rivelazioni false, ipocrite, frutto dell'invidia, della gelosia e della superstizione, avanzate da conoscenti e soprattutto dalle altre ragazze locali. La performance della Hesketh è davvero impressionante, realistica, limitata alla gestualità del corpo e all'emissione di singhiozzi, urla, lamenti, invocazioni di suppliche, grida e pianti impotenti. La componente sexploitation appare evidente, ma inserita in un contesto di ricostruzione e di verosimiglianza storica (non solo sulla stregoneria, ma anche su una straziante storia d'amore omosessuale) che contribuisce a rendere più intenso il messaggio. Maleficarum [2], per l'insistenza di certe scene, tipo il contrasto in piazza tra le due accusate e alcune ragazze, tende a diventare parzialmente ripetitivo ma senza dubbio rende conto più onestamente di molti altri film sul tema (ad esempio quelli più espliciti tedeschi, tipo La tortura delle vergini o Le streghe nere) dell'allucinante clima misogino e di delirio sociale nel quale dettava (ingiusta) legge questa forma degenerata di religione cattolica. La stessa che ha indotto in anni relativamente recenti (meglio tardissimo che mai) il Papa a chiedere scusa su temi scottanti per il cristianesimo, quali: l'Inquisizione, le crociate, il processo di Galileo. Opera interessante, che dovrebbe essere mostrata anche a quel pubblico che ritiene gratuito questo tipo di spettacolo e che magari frequenta regolarmente la chiesa.

 

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Maleficarum: Amy Hesketh 

 

Per il resto Maleficarum è da considerare in una più ampia e organica produzione di Avila, spesso attore nei film della stessa Hesketh. È infatti il secondo significativo lungometraggio del regista (dopo Martyr or the death of Saint Eulalia, 2005) al quale faranno seguito gli altrettanto impressionanti Dead but dreaming (2013), Justine (rilettura del celebre racconto di De Sade, di nuovo interpretata dalla Hesketh nei panni della sventurata) e il simile - "stregonesco" - The passion of Izabel (2017). Resta da ricordare come la qui attrice Hesketh in ruolo da regista abbia più volte riproposto il tema centrale del film (le torture) in opere controverse ma sicuramente meritevoli d'essere conosciute: Sirwiñakuy (2010), Barbazul (esplicita reinterpretazione del tema Barbablù realizzata nel 2012), Le Marquis de la Croix (2012) [3] e l'allucinante vampiresco Olalla (2015).

 

NOTE

 

[1] La stessa Hesketh ha progettato e costruito le fruste e le attrezzature di tortura, come la rastrelliera e il cavallo spagnolo, che sono state utilizzate durante la lavorazione del film.

(Fonte: imdb)

 

[2] "Malefiche", sinonimo pertanto di streghe come ben ci si dovrebbe ricordare pensando al tristemente reale "Malleus Maleficarum", (questa sì maledetta) opera dei frati domenicani Heinrich Institor Krämer e Jakob Sprenger.

 

[3] Film girato sullo stesso set di Maleficarum. Avila e la Hesketh, dopo aver assistito a un concerto di rock tenuto a La Paz, in Bolivia, hanno pensato che il luogo sarebbe stato l'ideale come set per uno dei loro film. Durante la pre-produzione per Maleficarum, quando hanno appreso che l'edificio era vuoto, dopo avere affittato il locale lo hanno trasformato nel set per la camera di torture dell'Inquisizione. A conclusione del film, Avila e la Hesketh hanno riadattato il set utilizzandolo per le riprese di Le Marquis de la Croix (2012). Oggi, quell'ambiente è un ristorante cinese.

(Fonte: imdb)

 

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Maleficarum0995Maleficarum: Amy Hesketh

 

"Se c’è una caccia alle streghe, vado prima di tutto a sentire le ragioni delle streghe."

(Indro Montanelli)

 

Trailer

(Video soggetto a limiti d'età) 

 

F.P. 19/01/2022 - Versione visionata in lingua spagnola (durata: 103'22")

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