Regia di Tim Sullivan vedi scheda film
Della serie: non si doveva fare!
Durante un viaggio vacanza in Florida, sei studenti decidono di prendere una scorciatoia venendo deviati su una vecchia strada che conduce alla cittadina meridionale di Pleasant Valley. Raggiunta la località, assieme a un'ulteriore coppia di motociclisti, vengono accolti dal sindaco Buckman (Robert Englund) in qualità di ospiti d'onore e invitati a sostare un paio di giorni in occasione di un'importante celebrazione. Non immaginano di essere finiti in un paese fantasma dove agiscono i 2001 spettri (cannibali) dell'intera cittadina, a suo tempo vittime della guerra di secessione e intenzionati, per vendetta, ad eliminare altrettanti Yankee.
2001 maniacs: Robert Englund
Che Two thousand maniacs (Herschell Gordon Lewis, 1964) non meritasse di essere rifatto può certamente essere un'opinione discutibile. Ma che questo remake sia stato scritto, interpretato e girato piuttosto male è invece sotto agli occhi di tutti. Una speculazione economica sbagliata che vede coinvolti, tra i produttori, lo stesso del film originale (David F. Friedman), affiancato tra gli altri da Scott Spiegel (regista di Intruder) ed Eli Roth (fa anche un banale cameo, mentre passeggia con un armadillo). Sceneggiato dal regista (Tim Sullivan) e Chris Kobin, il film segue pedissequamente l'opera di Lewis offrendo, come ininfluenti varianti, maggiori delitti (sei contro quattro) [1], diverse modalità d'omicidio (resta solo una scena con cavalli, ispirata all'originale) e un finale più pessimista. Un cast di attori e attrici esteticamente sopra la media - da sfilata di miss e mister universo - presta così il loro corpo (di recitazione è dura parlare) agli effettisti che si divertono a realizzare discrete protesi artificiali, ovviamente destinate alle sequenze splatter.
2001 maniacs: fantasma di una sudista, molto pericoloso nonostante le apparenze
Più commedia (mancata) che horror, 2001 maniacs ci propone due nomi famosi (entrambi sul set dei sopravvalutati Nightmare e Nightmare - Nuovo incubo) in ruoli adatti al contesto: quel castigo per la pazienza dello spettatore che risponde al nome di Lin Shaye (nell'usuale ruolo d'anziana sclerotica), poi destinata a diventare protagonista dell'inflazionata serie Insidious, e Robert - Freddy Krueger - Englund, attore che dopo aver fulminato la sua carriera con i terribili seguiti di Nightmare (Wes Craven, 1984) pare non essere più stato in grado di recitare. Sullivan non ha senso del ritmo, non riesce a creare un minimo di thriller, propone penose battute razziste (sui neri, sugli omosessuali e sui cinesi) e si limita ad offrire qualche veloce citazione piuttosto patetica (Kane Hodder nel ruolo subliminale di un tale che si chiama Jason). Costato la bellezza di 3.000.000 di dollari, 2001 maniacs è stato un clamoroso e meritato flop al botteghino, ma nonostante tutto Sullivan ha ben pensato di insistere e girare persino un sequel: 2001 Maniacs: field of screams (2010). Due film inediti, a giusta ragione, in Italia.
NOTA
[1] Compiuti nel seguente ordine:
Una ragazza disarticolata da quattro cavalli; un giovane costretto a bere acido, con conseguenze in bella vista; un altro evirato; una cinese schiacciata da un enorme campana; un gay impalato con una enorme lancia; un nero pressato da una macina, con conseguente espulsione degli occhi dalle orbite (?!).
2001 maniacs: (al centro) Lin Shaye
"E in cosa consiste fondamentalmente un modo civilizzato di comportarsi? Consiste nel ridurre la violenza. È questa la funzione principale della civilizzazione ed è questo lo scopo dei nostri tentativi di migliorare il livello di civiltà delle nostre società."
(Karl Popper)
F.P. 24/01/2022 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 87'46")
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta