Regia di Gus Van Sant vedi scheda film
Se hai diretto (con successo) un film su un giovane genio ribelle, è probabile che ti offrano altri film su giovani geni ribelli. È la dura legge di Hollywood. Gus Van Sant è autore di ottimi film indipendenti e/o maledetti (“Belli e dannati”, “Da morire”) ma ha sfondato con “Will Hunting”, e questo spiega perché Sean Connery, produttore e interprete, l’abbia scelto per “Scoprendo Forrester”. Ma anche simili “pacchetti” hollywoodiani possono produrre risultati: il film non è male, grazie al sempre affascinante Connery e all’esordiente Rob Brown, davvero sorprendente. Il Forrester del titolo è Connery: uno scrittore anziano, che ha scritto un unico, grande romanzo a 23 anni e si è poi ritirato dal mondo, rifugiandosi in un anonimo appartamento del Bronx. Brown è invece Jamal, ragazzo afroamericano povero, piccolo genio del basket ma, soprattutto, romanziere in erba che nel misterioso Forrester trova un maestro di letteratura e un secondo padre. Sullo sfondo, l’istituzione: il college di Manhattan dove Jamal studia, il professore carogna che lo perseguita, la ragazza ricchissima che gli fa intravedere mondi sconosciuti. Un romanzo di formazione in cui il vero protagonista è il “formatore”, il maestro. Nobile, lievemente accademico.
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