Regia di Maurizio Nichetti vedi scheda film
Il punto più basso della carriera cinematografica di Nichetti, addirittura peggiore del già mediocre Palla di neve, che quanto meno era indirizzato a un pubblico di bambini (che purtroppo apprezzarono assai poco: ricordo una proiezione durante la quale i ragazzini dormivano o chiedevano ai genitori di portarli via).
Honolulu Baby è quasi il grado zero della sceneggiatura cinematografica e all'inizio si spera almeno che si tratti di un omaggio a Stanlio e Ollio, come testimonierebbero le immagini de I figli del deserto riproposte dalla televisione e il nome della compagnia - Finlayson System & Co. - per la quale lavora il protagonista. Invece, poco dopo il film si trasforma in qualcos'altro di indefinito e di indefinibile. E anche di indifendibile, considerando che questo lavoro di Nichetti si prese più di quattro miliardi di lire di finanziamento pubblico nel 2001 (e su questo mi dispiace di aderire ad una polemica sollevata qualche anno fa da due simpaticoni del calibro di Vittorio Feltri e Renato Brunetta).
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